Oggi vediamo insieme alcune tra le diete più famose che, però, non hanno senso.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni di contatto su www.nutrizionistabrescia.com, sia per i miei studi a Brescia e provincia, sia per il mio corso Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che è possibile seguirmi anche su Telegram, dove ho aperto un canale di informazione sull’alimentazione; trovate il link in descrizione https://t.me/nutrizionistabrescia
Ho sempre avuto questa curiosità verso le diete commerciali, o comunque verso i protocolli dietetici più conosciuti dal grande pubblico, tanto che fino a qualche anno fa tenevo addirittura un blog dedicato a questo. Esistono decine, forse centinaia di diete diverse, generalmente funziona così: l’imprenditore di turno, che può essere un medico, un ricercatore, un giornalista o altro, prende un protocollo alimentare riconosciuto, lo modifica quel tanto che basta per poterlo brevettare e comincia a vendere prodotti per facilitare le persone nel seguire il suo percorso.
La scienza alimentare è una scienza relativamente giovane, ma i prodotti alimentari li conosciamo da sempre, è quindi improbabile che arrivi una nuova dieta rivoluzionaria totalmente diversa da quello che si è già visto in passato. Praticamente tutto quello che arriva sugli scaffali dei supermercati sotto forma di libro di diete è già stato provato in qualche studio, ricerca o protocollo, fermo restando che rimaniamo in attesa di nuove diete a base di insetti, carne coltivata e proteine monocellulari.
Ma bando alle ciance, andiamo a vedere cinque di queste diete commerciali che secondo me sono le più assurde, anche solo concettualmente.
La dieta alcalina
Cominciamo con la dieta che fa da base a decine di altre: la dieta alcalina. Questa è il tipico esempio di una dieta concettualmente assurda. Le indicazioni della dieta alcalina sono di mangiare più vegetali e limitare la carne, soprattutto la carne rossa: dopo tutto, sono le stesse indicazioni che darebbe un qualsiasi nutrizionista. Ma allora cosa c’è di sbagliato?
Il fatto è che per giustificare queste indicazioni, si fa leva su una stupidaggine: l’idea che il cibo possa cambiare il pH dell’organismo. Ora, mettiamo in chiaro questa cosa: ogni parte del corpo ha il suo pH ideale, ci sono zone acide e zone alcaline, e il sangue ha un pH fisso a 7.4, è finemente regolato e se cambia anche di poco ci sono conseguenze molto gravi. Questo significa solo una cosa: se mangiassimo qualcosa che può cambiare il pH del corpo o del sangue, questo qualcosa sarebbe un veleno. Non ha alcun senso preoccuparsi del pH dell’organismo quando pensiamo all’alimentazione.
Il danno che fa questa dieta, quindi, non è pratico, ma ideologico: offre spiegazioni assurde e crea confusione.
La dieta dei gruppi sanguigni
La seconda dieta che vediamo è la dieta dei gruppi sanguigni. Questa è un’idea di un naturopata americano che era convinto che alcuni alimenti non fossero compatibili con la salute delle persone a seconda del loro gruppo sanguigno.
Faccio davvero fatica a capire come sia possibile collegare l’alimentazione ai gruppi sanguigni: più si va a fondo nella faccenda, e più si trova assurda. Voglio dire: se io mangio un piatto di pasta e ho un gruppo sanguigno non compatibile, quel piatto dovrebbe causarmi problemi. Ma come fa? Se arriva nell’intestino viene digerito e non assorbo un rigatone, assorbo carboidrati, proteine e minerali che mi derivano dalla digestione di quel rigatone. Come può il sangue venire a contatto con la pasta?
Eppure funziona. Ma perché funziona? Perché dà un ordine alle diete troppo spesso disordinate di chi cerca una guida. Si è visto, infatti, che incrociando le indicazioni, dando ad esempio la dieta del gruppo A a persone con sangue di gruppo B, si avevano comunque miglioramenti. Di nuovo, la dieta in sé non fa male, fa male l’idea da cui deriva l’impostazione, contribuendo a diffondere stupidaggini.
Il digiuno intermittente
Passiamo ora al digiuno intermittente. Sostanzialmente, si tratta di evitare di mangiare per un tot di ore, in questo modo dovrebbe essere più facile calare le calorie della dieta. Dunque, si tratta di una ipocalorica, né più e né meno, con il malus che se digiuno per troppo tempo soffro la fame.
Inoltre, il fatto di digiunare per 16, 20 o magari anche per 24 ore, mi porta probabilmente a mangiare troppo poco, cosa che mi impedisce di dimagrire in maniera sana perché abbassa il metabolismo e facilita la perdita di muscoli più che di grasso.
Qui non abbiamo un’assurdità concettuale, è un’assurdità pratica al 100%. Sconsiglio il digiuno in autonomia a chiunque, se volete farlo dovete essere seguiti da un professionista che vi bilanci la dieta di conseguenza.
La paleodieta
Parliamo ora della paleodieta. Tempo fa era molto più di moda di adesso, ma sono sicuro che molti la conoscano, e magari la seguono. Se osservata dal punto di vista tecnico, si tratta di bilanciare diversamente i nutrienti della dieta rispetto allo standard mediterraneo: abbiamo pochi carboidrati e tanti grassi e proteine, un po’ come nella dieta chetogenica, senza però arrivare ai livelli di privazione di quest’ultima.
Si basa sul concetto che l’uomo è fatto per digerire alimenti che esistevano al momento della sua nascita, ed ecco perché dovremmo trovare giovamento da una dieta basata sulle abitudini alimentare del paleolitico. Ora, senza addentrarmi nel discorso sulla speranza di vita, vorrei sottolineare una cosa importante: al giorno d’oggi non esiste nulla che esisteva già nel paleolitico, e non esisteva nulla allora che ancora esiste oggi. Una gallina di oggi non può essere paragonata a quello che poteva trovare un uomo delle caverne, né può esserlo un frutto moderno! Per dirne uno, il limone è compatibile con la paleodieta, ma è impossibile che sia esistito prima dell’agricoltura, perché è il frutto di un ibrido tra arancio amaro e cedro!
Tutto sommato è una buona dieta, non esistono studi che dimostrino la dannosità di questo regime alimentare, ma ancora: il problema è concettuale, diffondo idiozie per pubblicità, senza alcun appiglio sensato.
I beveroni
Infine, vediamo tutte quelle diete che si basano sull’acquisto e il consumo di integratori in polvere e pasti sostitutivi. Queste possono essere una vera e propria manna dal cielo in alcuni casi: ci possono essere persone che per motivi fisici non riescono a mangiare tutto quello che serve loro, quindi un integratore o magari un prodotto che fornisca buona parte dei nutrienti, da consumare liquido, può essere una buona soluzione.
Il problema è che molto spesso questi prodotti vengono venduti senza alcun criterio da persone non del settore. Non sono nutrizionisti, sono semplici venditori che non sanno nulla di alimentazione, non hanno idea di quali possano essere gli effetti di quell’integratore sulla salute delle persone e magari li vendono anche a chi ha qualche patologia.
Affidarsi a questi prodotti può essere addirittura pericoloso, quindi sconsiglio decisamente il ricorso a questi prodotti. L’alimentazione è una chiave importante della buona salute e del benessere, deve quindi essere gestita da un professionista, non da venditori o guru.
Conclusioni
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!