Tra gli alimenti più diffusi in commercio ci sono i cosiddetti alimenti ultra-processati, che però possono essere un problema dal punto di vista della salute. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete prenotare una visita andando su www.nutrizionistabrescia.com e trovando lì tutti i contatti utili. Sul mio sito trovate anche il link per acquistare il mio corso online Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che potete trovarmi su vari social e su Telegram, se volete seguirmi potete sfruttare il mio Linktree.
È una giornata qualunque, stacchiamo dal lavoro in serata, arriviamo a casa, ci mettiamo comodi e prepariamo la cena. Siamo stanchi, non abbiamo voglia di cucinare, ci vorrebbe qualcosa di rapido e buono. Apriamo il frigo e troviamo quella porzione di cotoletta impanata già pronta, che deve solo essere scaldata in padella o al forno per pochi minuti, ed è perfetta. Tempo zero, abbiamo la cena pronta, al più ci mettiamo vicino due foglie d’insalata e siamo a posto.
Ecco, quella cotoletta è uno degli alimenti che normalmente vengono classificati come ultra-processati. Gli alimenti ultra-processati sono quegli alimenti derivati da svariati processi industriali, in cui gli alimenti di base praticamente risultano indistinguibili nel prodotto finito. Inoltre, spesso fanno uso di ingredienti che comunemente non sono presenti in cucina, come ad esempio oli idrogenati, amidi modificati e cose del genere.
Il sistema di classificazione degli alimenti Nova
Per capire se un alimento è un alimento ultra-processato o no, si può fare riferimento a un documento pubblicato sul sito della FAO, intitolato The Nova Food Classification System, del quale comunque esiste anche una pagina su wikipedia. Queste pagine sono in inglese, ne ho trovato un buon riassunto in italiano su un sito collegato all’università di Brescia.
In ogni caso, conviene spiegare anche qui come è fatta questa classificazione. Il sistema Nova prevede quattro classi di alimenti: alimenti freschi o minimamente processati, ingredienti lavorati, alimenti processati e alimenti ultra-processati.
Gruppo 1, alimenti naturali
Nel primo gruppo troviamo gli alimenti grezzi così come sono, o al massimo a cui è stato sottratto qualcosa. Pensiamo ad esempio ai legumi, che possono essere anche decorticati, ovvero gli è stata tolta la cuticola esterna. Tutto ciò che è grezzo si trova qui: abbiamo i cereali in chicchi, i legumi, le verdure, i vari tagli di carne, il pesce fresco e così via. Ricadono in questo gruppo anche i vari tipi di pasta secca e fresca.
Gruppo 2, ingredienti lavorati
Nel secondo gruppo troviamo tutti quegli alimenti estratti dagli alimenti grezzi con tecniche meccaniche, come ad esempio la raffinazione o la triturazione. Ad esempio, possiamo trovare il sale e lo zucchero, ma anche il miele, il lardo, l’olio e altre cose di questo tipo.
Gruppo 3, alimenti processati
Nel terzo gruppo, quello degli alimenti processati, troviamo gli alimenti combinati tra loro, come prodotti già conditi e generalmente hanno due o tre ingredienti. Qui troviamo ad esempio i legumi in scatola, i sughi pronti, le carni o i pesci affumicati o sotto sale o anche le bevande fermentate come vino e birra.
Gruppo 4, alimenti ultra-processati
Infine, arriviamo al quarto gruppo, quello degli alimenti ultra-processati. Qui troviamo alimenti composti da molti ingredienti, in cui magari non è più nemmeno evidente l’alimento originale. Qui troviamo i biscotti, i gelati, gli energy drink, pasta e pizza preconfezionati, i noodles, le varie barrette e tanto altro.
Gli alimenti ultra-processati sono tanti
È facile intuire come, effettivamente, gli alimenti ultra-processati siano moltissimi e di natura estremamente variabile. È importante avere almeno un’idea di questa classificazione, perché ci aiuta a scegliere. Gli alimenti ultra-processati sono arricchiti di ingredienti capaci di attrarre, per questo è estremamente facile consumarne più di quello che si dovrebbe.
Vanno considerati due aspetti fondamentali. Il primo è la comodità: questi alimenti sono estremamente comodi e veloci, aiutano a sfamarsi anche in caso si abbia poco tempo o poca voglia per cucinare, e risultano anche piuttosto soddisfacenti dal punto di vista della sazietà. Il secondo fattore è dato dagli ingredienti stessi: spesso in questi alimenti troviamo zuccheri e grassi, o sale e grassi, o una combinazione di questi. L’effetto che danno è una vera e propria dipendenza, paragonabile a quella data dalle sigarette. La combinazione di questi sapori, infatti, stimola un meccanismo di ricompensa nel nostro cervello e ci stimola a volerne sempre di più.
Il problema è che sono alimenti spesso sbilanciati e che non hanno come primo obbiettivo il mantenimento della salute. Mangiare spesso biscotti, prodotti pronti e snack o barrette fa sì che la nostra dieta sia spesso sbilanciata, ed è facilissimo farlo, perché appunto questi prodotti sono tantissimi.
Gli alimenti ultra-processati fanno male?
Ma fanno male? Sono effettivamente dannosi? Diciamo di sì. La ricerca attuale ci dice che, come gruppo complessivo, questi alimenti sono deleteri per la nostra salute: possono portare a obesità, ipertensione e peggiorare condizioni già presenti, aumentano la probabilità di problemi mentali e diminuiscono la speranza di vita.
Guardando nel dettaglio, a mio parere, ci sono alimenti più dannosi di altri, ma tutto dipende da quanto sale, quanti e quali grassi e quanti zuccheri contiene il singolo prodotto. Inoltre, le raccomandazioni sono quelle di evitare questi alimenti quanto più possibile, ma la vita comune non è fatta di privazioni: un conto è mangiare barrette, biscotti e brioche tutti i giorni, un altro è mangiare un piatto pronto durante un viaggio in via eccezionale. Non sono veleni, sono solo alimenti sbilanciati che non possono e non devono essere usati come base per l’alimentazione quotidiana.
Inoltre, anche negli altri gruppi possiamo trovare alimenti dannosi. Nel Gruppo 1 ad esempio troviamo anche le carni rosse, che sono probabili cancerogene; nel Gruppo 2 troviamo il sale, che se in eccesso è causa di ipertensione, e non è difficile consumarne troppo; nel Gruppo 3 troviamo gli alcolici.
Diciamo che non è il gruppo d’appartenenza a definire la salubrità di un alimento, ma in generale si ha una dieta più corretta se ci si concentra sugli alimenti dei gruppi 1e 2, soprattutto perché sono più controllabili, più gestibili, e possiamo decidere noi con più precisione cosa mangiare.
Conclusioni
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere, e se volete un appuntamento con me, consultate il mio sito per i contatti degli studi. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!