C’è ancora, incredibilmente, chi si affida ai gruppi sanguigni per sapere se quel dato alimento può fargli bene o male. Vediamo insieme perché questa idea è insensata.
Alcuni suggeriscono che la migliore alimentazione sia quella basata sulla compatibilità degli alimenti con il proprio gruppo sanguigno. Ebbene… no, non è così.
La dieta dei gruppi sanguigni è una famosa dieta inventata da James D’Adamo, un naturopata statunitense, nel 1957, e successivamente sviluppata da suo figlio Peter. L’idea sembra suggestiva: a seconda del gruppo sanguigno di ciascuno di noi, esistono alimenti più o meno adatti per la nostra alimentazione.
Cos’è la dieta dei gruppi sanguigni?
La dieta consiste nell’eliminare certe classi di alimenti e favorirne altre, a seconda del proprio gruppo sanguigno. Il gruppo 0 sarebbe quello che l’umanità aveva in origine, quindi delle abitudini da cacciatore-raccoglitore, il gruppo A vedrebbe l’arrivo dell’agricoltura, il gruppo B dell’allevamento e il gruppo AB sarebbe un incrocio dei due. Da queste assunzioni, D’Adamo stila i suoi precetti dietetici.
Alla luce delle conoscenze attuali, possiamo dire che D’Adamo si sbagliava. Ne ho già scritto sul mio sito qualche anno fa, qui sotto metterò il riferimento: la dieta dei gruppi sanguigni non ha alcun senso biologico.
L’esperimento di Toronto
Quando scrissi il mio vecchio articolo facevo riferimento a una ricerca dell’università di Toronto del 2014 basata su un campione di 1455 persone. Queste persone sono state istruite nel seguire le indicazioni dettate dalla dieta dei gruppi sanguigni senza tener conto dei loro gruppi sanguigni e si è andati a vedere i risultati. Quello che si è notato è che quelli che hanno seguito la dieta nella maniera più fedele possibile avevano avuto i maggiori giovamenti, ma che questi risultati erano indipendenti dal loro gruppo sanguigno.
Il messaggio dello studio è semplice: seguire una dieta strutturata e benefica fa comunque bene, indipendentemente dal proprio gruppo sanguigno.
Pensavo che nel 2014, con questo studio, si fosse definitivamente conclusa la questione: la dieta dei gruppi sanguigni non ha alcun senso, se non come indicazioni generiche di buona alimentazione.
Nuovi dati
Invece, recentemente è uscito un nuovo articolo che conferma quanto già appurato in passato.
Lo studio in sé riguardava l’efficacia di una dieta vegana a basso contenuto di grassi, considerando sia il peso sia le analisi del sangue. Durante le visite, hanno raccolto anche i dati sul gruppo sanguigno. Il gruppo di persone è stato diviso in due, al primo è stata assegnata la dieta vegana, al secondo è stato chiesto di non cambiare abitudini. La dieta vegana dovrebbe essere adatta per i soggetti con gruppo A, mentre chi mangia carne è più vicino al gruppo 0. Anche in questo caso, tra le persone che seguivano la dieta tutte hanno avuto un giovamento importante rispetto al controllo, senza alcuna differenza tra i vari gruppi sanguigni.
Di nuovo, quindi, il gruppo sanguigno si è rivelato ininfluente per quanto riguarda l’efficacia della dieta.
Conclusioni
In conclusione, possiamo quindi affermare che la dieta inventata da D’Adamo più di mezzo secolo fa è definitivamente sconfessata, non ci sono motivi logici, se non quelli del gusto personale, per continuare a seguirla. La dieta dei gruppi sanguigni, semplicemente, non ha senso.
Voi l’avete mai provata? Come vi siete trovati? Raccontatemelo qui sotto, io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!
Il mio vecchio articolo sulla dieta dei gruppi sanguigni