Tutti sappiamo che con l’alimentazione assumiamo una certa quota di nutrienti come carboidrati, proteine e grassi. Ma perché? A cosa ci servono? Vediamolo insieme.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni di contatto su www.nutrizionistabrescia.com, sia per i miei studi a Brescia e provincia, sia per il mio corso Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che è possibile seguirmi anche su Telegram, dove ho aperto un canale di informazione sull’alimentazione: https://t.me/nutrizionistabrescia
Siamo abituati a dare per scontato il fatto che ci alimentiamo e che questo fatto ci dia le forze per portare avanti le nostre giornate. In effetti, il cibo che ingeriamo può essere visto come un veicolo di nutrienti. Se togliamo tutto l’aspetto sociale, culturale ed emozionale ai piatti che mettiamo in tavola, tutto quello che ci rimane è una serie di molecole che vengono sfruttate per sostenere tutti i processi vitali.
Con il video di oggi voglio dare una piccola, essenziale, spiegazione sul perché ci servano questi nutrienti e sul come riusciamo a sfruttarli. Prima di cominciare, però, devo necessariamente fare una precisazione: un conto sono gli alimenti e un altro conto sono i nutrienti. Se parlo di carboidrati non sto parlando di un piatto di pasta, sto parlando delle molecole di zucchero che quel piatto di pasta mi fornisce. Questa è una cosa fondamentale, perché quasi nessun alimento apporta un solo nutriente, quindi chiamare pasta e pane “carboidrati” è quanto meno impreciso, così come chiamare “proteine” un piatto di carne.
L’energia nelle cellule
Prima di tutto, partiamo dal cuore del discorso. Come un’automobile brucia la benzina per avere l’energia per far girare i propri ingranaggi, anche noi dobbiamo avere un propellente da usare. Tutte le cellule del nostro organismo possono usare varie molecole come fonte di energia, sono molecole che vengono prodotte dalle stesse cellule, tra cui la più famosa e comune è l’ATP, e per semplicità parleremo solo di questa, prendendola ad esempio per tutte. Tutti i nutrienti che assumiamo col cibo hanno il solo scopo di produrre l’ATP, che verrà poi usata per tutto (no, non è vero: fanno anche altre cose, ma per il momento limitiamoci a questo) .
Cosa significa che l’ATP è una fonte di energia? Grossolanamente possiamo pensarla così: immaginate di avere un petardo e di accenderlo. Quando esplode, muoverà anche tutta una serie di oggetti vicino a lui proprio perché la sua esplosione libera energia, e questa energia fa sì che altri oggetti subiscano conseguenze dall’esplosione. Ecco, l’ATP è il petardo delle cellule, quando esplode libera energia, che ha conseguenze sulle molecole intorno, favorendo quindi reazioni chimiche, movimenti molecolari e tutto quello che normalmente la cellula fa.
I nutrienti producono ATP
Come detto, noi mangiamo per avere l’energia di portare avanti le nostre giornate: gli alimenti ci forniscono i vari nutrienti che le cellule trasformeranno in ATP. Vediamo un po’ più nel dettaglio cosa succede.
I carboidrati
Partiamo dai carboidrati. Con l’alimentazione assumiamo diversi tipi di carboidrati: l’amido della pasta e del pane, ma anche delle patate e in generale di tutti i cereali e i tuberi, gli zuccheri semplici magari dalla frutta o magari dalla bustina di zucchero che mettiamo nel caffè, o magari quelli del latte e dei formaggi. In ogni caso, il principe di tutti gli zuccheri si chiama glucosio, che è lo zucchero principale usato dalle cellule con funzione energetica, gli altri zuccheri vengono trasformati in esso oppure in molecole da esso derivate, finendo per fare le stesse reazioni.
Il glucosio viene utilizzato in quella che, già dalle lezioni di biologia delle superiori, è chiamata respirazione cellulare. La reazione sintetica di questo processo è piuttosto famosa: vengono utilizzati glucosio e ossigeno per produrre anidride carbonica, acqua e, appunto, ATP. Tra parentesi, è per questo che abbiamo bisogno di ossigeno: senza apporto continuo di questo gas non potrebbe avvenire questa reazione e le cellule morirebbero.
Non voglio entrare nel dettaglio di tutti i passaggi, non è mia intenzione fare una lezione di biochimica, ma per proseguire il discorso devo dare alcune indicazioni sommarie. La molecola di glucosio subisce una prima serie di trasformazioni chiamata glicolisi, il prodotto di questa glicolisi, ovvero il piruvato, viene usato nel ciclo dell’acido citrico, chiamato anche ciclo di Krebs. In questi due primi passaggi viene prodotta l’anidride carbonica di scarto. Da questo ciclo vengono prodotte molecole che finiranno nella fosforilazione ossidativa, che è il processo che usa l’ossigeno per produrre acqua e ATP.
Fondamentalmente, da una molecola di glucosio, la cellula ricava oltre 30 molecole di ATP, e questo è il principale processo che usa la cellula per avere l’energia che gli serve.
I grassi
Parliamo ora dei grassi. Non tutti i tipi di grassi sono usati per scopi energetici, ma tutto sommato la stragrande maggioranza di quelli che mangiamo lo sono. Questi grassi sono catene molto lunghe di atomi di carbonio, a volte anche 26. Quando vengono utilizzate, vengono tagliuzzate e ridotte a due soli atomi di carbonio. Questi vengono legati da una struttura più grande e insieme formano un’altra molecola importante: l’acetil-CoA.
Adesso non ci importa sapere come sia fatta questa molecola, ma dobbiamo conoscerla perché è un ponte: lo scopo dell’acetil-CoA è dare quella molecola formata da due atomi di carbonio al piruvato formato dalla glicolisi di prima! La combinazione tra i due forma l’acido citrico, che è appunto la molecola che dà il nome al ciclo detto prima. Quindi, questi nutrienti lavorano insieme: gli zuccheri danno il piruvato, i grassi danno l’acetil-CoA e la combinazione di queste due molecole fa partire il ciclo che porterà, alla fine, alla produzione di ATP.
Quanto ATP produce una molecola di grasso? Tanto, tantissimo! Si può arrivare a superare le 100 molecole di ATP con una singola molecola iniziale! Ecco perché i grassi sono usati come riserva e si accumulano: hanno un potenziale energetico enorme e fanno comodo in caso di carestia.
Le proteine
Infine, parliamo delle proteine. Queste sono una catena molto lunga di mattoncini, tutti con una struttura simile, chiamati amminoacidi. Ne esistono tantissimi, ma nelle proteine ne vengono usati una ventina. Questi, generalmente, non vengono usati per scopi energetici, tranne in caso di necessità, quindi non sono una risorsa standard delle cellule per produrre ATP. Inoltre, avendo 20 tipi di amminoacidi diversi, non è possibile dire che le proteine diventano tutte questa o quell’altra molecola, ma si può comunque tracciare un percorso comune.
Tutti gli amminoacidi, infatti, possono venire degradati e trasformati fino a diventare due cose: una minoranza diventerà acetil-CoA, come i grassi, la maggior parte invece sarà un componente del ciclo dell’acido citrico.
La visione d’insieme sui nutrienti
In sintesi, i carboidrati e i grassi concorrono a formare il ciclo dell’acido citrico, da cui poi nascono le molecole che sfrutteranno l’ossigeno per creare l’ATP, mentre le proteine si inseriscono in questo ciclo già avviato.
In tutto questo processo ho evitato di parlare delle vie secondarie e dei casi particolari: ad esempio non ho parlato della chetosi o della sintesi degli zuccheri, ma la prima l’abbiamo già vista tempo fa in un mio vecchio video, e la seconda è un modo per produrre un minimo di zuccheri in caso di carenza e non produce ATP.
Conclusioni
Spero che questa disamina possa essere stata utile per fare magari un passo in più verso la comprensione di quello che succede quando mangiamo. Ci sarebbe davvero tantissimo da dire, ma non volevo fare una lezione di biochimica né di fisiologia, mi basta aver dato qualche spunto interessante.
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!