La maggior parte di chi ha seguito una dieta ha avuto la possibilità di avere almeno un pasto libero da regole o costrizioni. In questo video cercherò di spiegare al meglio cosa si intende con sgarro e pasto libero.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, e come sempre vi ricordo che per visite dal vivo io ricevo a Brescia, a Toscolano Maderno e a Leno, che finché durerà l’emergenza COVID faccio anche visite online e che sul mio sito www.nutrizionistabrescia.com potete trovare tutti i miei contatti.
Esistono alcune diete che non ammettono si deroghi alla regola, nelle quali una piccola eccezione può compromettere sforzi di settimane e costringere a ricominciare da capo. Tra queste entrano di diritto le diete chetogeniche più usate: vanno tenuti bassi i carboidrati per modificare i meccanismi biochimici del nostro organismo, quindi se si mangia un piatto di pasta queste modifiche devono ricominciare da capo. Anche nella dieta Low-FODMAP gli sgarri sono poco accettati, perché si rischia di introdurre alimenti irritanti troppo presto.
La maggior parte delle volte, però, nelle diete è compresa anche la possibilità di sgarrare. C’è chi lascia esplicitamente un pasto libero, non elencando cosa mangiare ad esempio il sabato sera, altri invece, come faccio io, lo rendono implicito, indicando che ogni tanto si può evitare di seguire la regola.
In ogni caso, però, anche gli sgarri hanno delle condizioni da rispettare, che vale la pena conoscere.
Cos’è uno sgarro o pasto libero
La maggior parte delle diete che rilascio prevedono un pasto libero, uno sgarro. Quando consegno la dieta metto sempre in chiaro le regole da seguire per questi momenti. Lo sgarro, infatti, deve essere raro. Non ha senso avere una dieta da seguire e poi fare uno sgarro al giorno: si rischia di mangiare troppo o troppo poco, costantemente, e annullare gli effetti benefici di una alimentazione corretta. Un gelato ogni tanto ci può stare, un gelato al giorno è decisamente troppo.
Quel che dico sempre è che avendo dato un menù con cinque pasti al giorno, abbiamo trentacinque pasti in una settimana. A mio parere e per come imposto le mie diete, se trentatré pasti su trentacinque sono fatti bene, la dieta è rispettata e c’è tutto lo spazio per avere un po’ di libertà.
La differenza tra pasto libero e sgarro
Quello che è importante capire, soprattutto, è che esistono due tipi di sgarri: lo sgarro vero e proprio e il così detto pasto libero. La differenza è che il secondo è pianificato e previsto, mentre il primo è quasi sempre una sorpresa.
Pasto libero
Facciamo un esempio concreto. La maggior parte delle volte, una cena a base di pizza o una festa di qualche tipo sono eventi prevedibili e già pianificati. Questo permette di organizzare la giornata in maniera tale che lo sgarro abbia conseguenze minori sull’andamento della dieta.
Ad esempio, una cena con pizza, bevande, e magari grissini e pane, al ristorante, potrebbe essere facilmente un pasto da oltre 1000 kcal, però il suo impatto può essere contenuto mangiando a pranzo il pasto con i secondi e la verdura ed evitando il pane. In questo modo avremmo comunque una sorta di equilibrio durante la giornata, per quanto sia comunque difficile equilibrare un pasto completo in pizzeria.
Se abbiamo feste o inviti a qualche cerimonia, sono ovviamente giorni particolari che non capitano spesso, quindi si può pensare di godersi la giornata ed evitare di esagerare. Ad esempio, alle feste al ristorante è consigliabile non chiedere il bis e evitare di consumare pane o grissini; allo stesso tempo è bene limitare a un bicchiere al massimo l’assunzione di alcolici e bevande zuccherate.
Ad una festa in cui vengano serviti stuzzichini salati, consiglio di mangiare quel che si vuole senza prendere più di quanto serva per assaggiare tutto e, ovviamente, non prendere più di una fetta di torta. L’idea è sempre quella di non privarsi della socialità ma allo stesso tempo evitare di considerare l’evento un libera tutti che può creare che danni, seppur temporanei, come per esempio mal di testa, nausea, spossatezza, debolezza, gonfiore, e cose del genere.
Sgarro
La situazione è diversa quando il pasto non previsto dalla dieta si consuma all’improvviso. Ad esempio, una famiglia passeggia in centro città e i bambini vedono una gelateria, chiedono il gelato e tutti ne prendono uno. Il papà è a dieta, ma ha seguito molto bene il piano alimentare nei giorni scorsi, quindi decide che può permettersi lo sgarro.
Questo gelato non è previsto, ma d’accordo con il suo nutrizionista può permettersi di sgarrare ogni tanto. Se il nutrizionista di questa persona fossi io, aggiungerei anche una cosa importante: dopo lo sgarro non si compensa mai. Il motivo principale può essere spiegato con un esempio. Mettiamo caso che il gelato venga mangiato, come spesso capita, al posto di uno dei pasti principali della giornata, ad esempio il pranzo. Prendiamo un bel gelato da 300 kcal con cioccolato, crema e panna e, sapendo di aver mangiato molto, evitiamo di farci il pasto che ci spetterebbe con un piatto di pasta e le verdure.
Vietato compensare
Cosa è successo? È successo che nel piano alimentare dato dal nutrizionista erano previsti una quota di carboidrati complessi, una quota di fibre, relativamente poche proteine e grassi, nutrienti che non verranno assunti. Al posto di questi nutrienti avremo un eccesso di zuccheri semplici e di grassi dati dal gelato.
In sostanza, andiamo in eccesso di alcuni nutrienti e in difetto di altri, di fatto peggiorando la situazione. Come ho già detto in un precedente video, è importante rispettare un minimo per nutrire al meglio il nostro corpo, ma non dobbiamo pensare solo alle calorie: il minimo riguarda i nutrienti e il loro bilanciamento. A mio parere, è sempre meglio aggiungere qualcosa di troppo piuttosto che andare in difetto di qualcosa di importante. Quindi, tornando all’esempio di prima, se il papà della famiglia che è andata in gelateria vorrà comportarsi correttamente, tornato a casa dovrà ignorare di aver sgarrato e rientrare nella dieta come se nulla fosse successo. In questo modo la peggiore cosa che può succedere è che in quel giorno avrà un surplus calorico rispetto al previsto, ma non creerà deficit e il corpo non soffrirà più di tanto.
Conclusioni
In sintesi, quindi: se lo sgarro è un pasto libero, ovvero se è prevedibile, è possibile organizzarsi per rimanere il più possibile nei binari tracciati dalla dieta senza però rinunciare alla convivialità; se invece è uno sgarro vero e proprio, ovvero non previsto, allora deve essere ignorato e al pasto successivo si deve tornare all’interno del piano. Tutto questo, ovviamente, presuppone il fatto che queste eccezioni siano, appunto, eccezioni, eventi rari non più frequenti di una o due volte alla settimana (anche meno, a seconda dei casi).
Se queste regole sono rispettate, lo sgarro è sacrosanto, perché permette di vivere la dieta con un po’ di libertà, senza farla diventare una gabbia, e insegna a gestire la quotidianità, anche quando non servirà più essere strettamente aderenti a un piano alimentare preciso.
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi, domande o anche solo semplici curiosità a riguardo non esitate a scrivermi qui sotto, sono a disposizione. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!
Quanto zucchero si può mangiare c’è u. Limite di zucchero che si può mangiare?
Sì, c’è un limite ma non è uguale per tutti. Le linee guida ci dicono che gli zuccheri semplici, che comprendono sia gli zuccheri di frutta e yogurt sia quello aggiunto come dolcificante, non devono superare il 15% delle calorie quotidiane. Questo significa che la quantità esatta dipende da quante calorie ingeriamo durante la giornata, ad esempio: sapendo che 1 g di zuccheri apportano 4 kcal, per una dieta da 2000 kcal non dovremmo superare le 300 kcal di zuccheri semplici, ovvero 75 g. Ribadisco: questo valore comprende tutti gli zuccheri semplici, quindi anche quelli della frutta o dello yogurt, quindi realisticamente per 2000 kcal potremmo stare intorno a 30 g di zucchero aggiunto al giorno al massimo, forse anche un po’ meno.
Ok grazie quindi è un male arrivare a superare più di 30g di zucchero, io intendo zucchero vero è proprio
Come detto: dipende da quanto si mangia e da quanto si dovrebbe mangiare. Magari è troppo già arrivare a 10 g, non è possibile dare delle indicazioni precise valide per tutti. Bisogna fare i conti.