La dieta vegetariana continua a portare nuove prove di salubrità. Oggi parliamo dell’impatto su reflusso, diabete di tipo 2 e covid.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che, per prenotare una visita, trovate tutti i contatti su www.nutrizionistabrescia.com. Sul mio sito trovate anche il link per acquistare il mio corso online Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che potete trovarmi su vari social e su Telegram, se volete seguirmi potete sfruttare il mio Linktree.
Ho parlato molte volte della dieta veg e del suo impatto positivo sulla salute. Diciamo che sono un estimatore di questa dieta, perché continuo a trovare studi che l’associano a molti benefici, ecco perché ogni tanto ne parlo. Oggi voglio parlare di tre studi recenti che possono tornare utili a molti.
Dieta vegetariana e reflusso
Il primo studio è un’indagine sulla popolazione generale, pubblicata sulla rivista Nutrients nel novembre del 2023 e riguarda l’impatto della dieta sul reflusso gastroesofageo. La ricerca è condotta semplicemente con un questionario online riguardante le condizioni di salute e le abitudini alimentari, e rientra nell’indagine trasversale chiamata Invita, che è un acronimo inglese che sta per Indagine sulle bitudini Italiane e la salute. Il maggior punto debole della ricerca è che non si può essere sicuri di un nesso causale tra alimentazione e effetti avversi o benefici, ma si può parlare solo di correlazione. Pur stando così le cose, si è evidenziata una correlazione positiva tra una dieta completamente vegetariana, ovvero vegana, e la comparsa di minori sintomi riferibili al reflusso come bruciori di stomaco, rigurgiti e dolore toracico. È possibile che la dieta vegana abbia quindi un ruolo sulla comparsa dei sintomi, per esserne certi dobbiamo fare ulteriori e più specifiche indagini, che ora potranno partire grazie all’aver notato, appunto, questa correlazione.
Oltre a questo, sono pochi gli studi effettuati su questa correlazione, ma al momento sembrano tutti concordi, è quindi possibile che la dieta vegana sia un trattamento utile a mitigare i sintomi del reflusso anche senza farmaci.
Proteine vegetali e diabete di tipo 2
Il secondo studio di cui voglio parlare non è focalizzato su una dieta vegetariana propriamente detta, piuttosto i ricercatori si sono concentrati sull’effetto delle combinazioni di vari nutrienti sull’insorgenza del diabete di tipo 2.
Per l’esperimento sono stati arruolati un totale di 450 persone, tra malati di diabete e controlli. Queste sono state ulteriormente divise in tre classi di diete, una che potremmo dire che segue una dieta occidentale, la famigerata western diet di cui ho già parlato più volte, ricca di zuccheri e prodotti animali, una incentrata sulle proteine vegetali e micronutrienti di origine soprattutto vegetale e una che era una via di mezzo.
I risultati migliori sul diabete si sono avuti nel gruppo che consumava più proteine di origine vegetale e in generale con un’alimentazione più ricca dei nutrienti che i vegetali ci danno. Secondo i ricercatori, una dieta incentrata sulle proteine vegetali può aiutare a diminuire il rischio di diabete e a contrastarlo, ma ovviamente c’è bisogno di ulteriori studi per confermare i risultati.
È interessante notare, tuttavia, che anche quando non si cercano risultati specifici per una dieta standard, come potrebbe essere “dieta vegetariana” o “dieta vegana”, comunque l’apporto di prodotti vegetali risulta essere estremamente utile alla salute umana.
Diete vegetariana e CoViD-19
Infine, uno studio che collega le diete vegetariane e la possibilità di ammalarsi di CoViD-19. Anche questo è uno studio osservazionale, quindi, come quello sul reflusso, non può darci una risposta precisa sulla causalità dell’evento, solo descrivere quello che si è trovato nel campione esaminato. In particolare, il campione in questione era composto da 702 partecipanti divisi in vari gruppi a seconda delle diete seguite, nei quali non c’era differenza di tasso di vaccinazione, di sesso o di età.
Lo studio ha anche previsto una divisione tra semi-vegetariani, ovvero persone che mangiavano carne e pesce tre volte a settimana o meno, e vegetariani/vegani.
I risultati sono stati molto interessanti: pur non avendo differenze, in caso di malattia, per quanto riguarda la gravità della stessa, si è notato che il gruppo dei vegetariani/vegani aveva una probabilità inferiore del 39% di ammalarsi. Secondo i ricercatori, è possibile che il consumo di soli prodotti vegetali aumenti l’introito di micronutrienti capaci di ottimizzare il sistema immunitario e aiuti a combattere le infezioni.
Anche questo è uno studio che va approfondito, ma che lascia interessanti questioni dietro di sé, e i ricercatori consigliano comunque di seguire una dieta a base vegetale per minimizzare l’incidenza della malattia.
Conclusioni
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere, e se volete un appuntamento con me, consultate il mio sito per i contatti degli studi. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!