Science, una tra le più importanti riviste scientifiche, ha premiato come “novità dell’anno” alcuni farmaci che promettono di far dimagrire. Vediamo di cosa si tratta.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni di contatto su www.nutrizionistabrescia.com, sia per i miei studi a Brescia e provincia, sia per il mio corso Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che ho cominciato a usare un po’ più costantemente i vari social, quindi Instagram, TikTok, Facebook, ma anche Telegram. Trovate tutti i link nel mio Linktree
Magari ne avete già sentito parlare: esistono alcuni farmaci che hanno ricevuto l’autorizzazione al commercio come cura dell’obesità. Da agosto 2023 infatti, anche in Italia è stata approvata la prescrizione di questi farmaci, che inizialmente erano indicati solo per la cura del diabete.
Dimagrire con un farmaco
Il nome è complicato: agonisti del recettore del GLP-1, e sono una classe di farmaci che mimano l’azione di alcuni ormoni naturali, prodotti generalmente dall’intestino. Queste molecole hanno due effetti: stimolano la produzione di insulina e riducono quella di glucagone, così facendo riducono la quantità di glucosio nel sangue, e stimolano il senso di sazietà.
Dato l’effetto sul glucosio, è normale che vengano spesso prescritti per la cura del diabete, ma nel tempo ci si è accorti che hanno effetto anche sul peso, proprio perché stimolano la sazietà. Ecco quindi che è stata richiesta anche l’autorizzazione a vendere questi farmaci per il dimagrimento, magari anche con concentrazioni diverse rispetto a quelle del diabete.
Da come se ne parla in giro, sembra un’azione miracolosa: gli organi di stampa e la stessa rivista Science dicono che questi farmaci hanno “risultati impressionanti”, e anche io sono convinto che potrebbero essere un grosso aiuto in persone che tendono a mangiare senza controllo.
Detto questo, però, io personalmente non sono del tutto convinto della cosa.
Effetti collaterali del farmaco
Prima di tutto, è importante sottolineare che questi farmaci possono essere venduti solo dietro prescrizione, e che solo per i diabetici vengono passati dalla sanità italiana, almeno per ora: significa che per chi dovesse usarli per il dimagrimento il costo sarebbe comunque piuttosto alto.
Inoltre, come tutti i farmaci presentano degli effetti collaterali. In particolare: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, mal di testa e capogiri. Inoltre, raramente è possibile avere anche problemi più gravi a carico del pancreas e dell’apparato digerente. Insomma, la prima cosa che mi viene da dire è: evitiamo il fai da te e rivolgiamoci sempre al medico.
Un altro effetto collaterale, stavolta un po’ particolare, riguarda la disponibilità del farmaco. Chi usa queste molecole per dimagrire ha fatto aumentare di tantissimo la richiesta, e non sempre la produzione riesce a stare dietro a questo aumento, col risultato che chi li usa per combattere il diabete ha difficoltà a trovare il farmaco in commercio.
Fa davvero dimagrire?
Un altro aspetto che mi lascia perplesso è l’efficacia vera e propria. Diciamolo subito: il farmaco fa dimagrire? Sì, è appurato. Quanto fa dimagrire? Eh… questa è un’altra questione. Secondo l’articolo di Science, l’uso di queste molecole permetterebbe di perdere il 15% del peso nell’arco di 16 mesi, sfruttando un rinnovato senso di sazietà, quindi di fatto facendo mangiare di meno.
Ora, questo è un eccellente risultato se si pensa al fatto che sono dei farmaci, e che per avere risultati migliori ci si dovrebbe rivolgere a molecole spesso illegali e con effetti collaterali estremamente più pesanti, ma io sono abituato a pensare all’alimentazione.
Facciamo due conti: una persona di 100 kg si trova, dopo 16 mesi, a pesare 85 kg, ha perso quindi il 15% del peso. Il peso perso è praticamente senza sforzo, ma equivale a meno di un kg al mese. Con una banalissima dieta ipocalorica, si raggiungono facilmente i due-tre kg al mese senza bisogno di soffrire la fame. Qui, il concetto principale è proprio la fame.
Molte persone sono restie a seguire una dieta ipocalorica perché l’hanno sempre associata alla sofferenza, alle privazioni. La maggior parte delle volte, invece, una dieta ipocalorica non fa soffrire la fame e non dovrebbe essere troppo complicata da non essere gestibile. Rivolgersi a questo farmaco permette di seguire una dieta ipocalorica senza doverci pensare troppo, e dimagrire facilmente, anche se molto lentamente.
Poi però si raggiunge, magari, il peso desiderato. E allora, dopo aver sopportato la nausea e magari anche gli altri effetti collaterali, si smette di prendere il farmaco perché non c’è più necessità. A quel punto si torna a mangiare come prima: il risultato è che si riprende peso. Non sono contrario in assoluto all’uso di queste soluzioni, ma dovrebbero essere associate comunque a una dieta che insegni a mangiare, perché una volta finito il trattamento, il paziente è da solo e spesso non sa come muoversi.
Conclusioni
In conclusione, voglio quindi sottolineare l’importanza dell’educazione alimentare anche in caso di cura farmacologica, perché è il solo modo per riuscire a mantenere il peso perso dopo la cura, e magari anche accentuare gli effetti della stessa.
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere, e se volete un appuntamento con me, consultate il mio sito per i contatti degli studi. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!