Vediamo insieme quale sia il modo migliore di alimentarsi rispettando l’ambiente e passare a un’alimentazione sostenibile.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e come sempre vi ricordo che per visite dal vivo io ricevo a Brescia, a Toscolano Maderno e a Leno, che ho creato una mia accademia chiamata Alimentazione, dalla salute al dimagrimento, in cui mostro la logica che c’è dietro le diete e che potrà aiutare anche a perdere qualche chilo, e che sul mio sito www.nutrizionistabrescia.com potete trovare tutti i miei contatti e le informazioni.
Con l’aumento costante della popolazione umana, le risorse alimentari diventano sempre più un argomento spinoso. La produzione deve coprire sempre più bisogni e ogni anno le risorse mondiali finiscono prima di quanto si pensi: il 28 luglio del 2022 avremo consumato tutto quello che la Terra riesce a produrre in un anno, ben prima della fine dell’anno! In altri termini, stiamo consumando risorse come se avessimo a disposizione quasi due pianeti, invece di uno. Questo dato è mostrato dal sito Overshootday.org, che ogni anno si occupa proprio di monitorare l’impatto dei consumi umani sulle risorse naturali del pianeta, e l’alimentazione è una grossa fetta di questi consumi. Cosa possiamo fare per migliorare la situazione, nel nostro piccolo?
L’alimentazione sostenibile e l’Europa
In Europa, esiste la possibilità di informarsi tramite canali ufficiali. In particolare c’è un organo, il consiglio europeo per l’informazione sull’alimentazione (abbreviato in EUFIC, dall’inglese), che si occupa proprio di dare informazioni utili per una alimentazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, e ovviamente sana.
In particolare, il sito dell’EUFIC scrive due pagine molto dense di informazioni a riguardo: una prima pagina con indicazioni generali e una seconda pagina in cui si danno dei veri e propri consigli pratici. In questo video, cercherò di riassumere e riunire queste indicazioni per rendere il tutto più immediato, ovviamente trovate i link delle pagine di cui parlo in descrizione.
I tre pilastri dell’alimentazione sostenibile
Per rendere l’alimentazione più sostenibile, l’EUFIC enuncia tre pilastri fondamentali: ridurre il consumo alimentare, ridurre gli sprechi e passare a una dieta più vegetale che animale.
Il primo punto è lapalissiano: se ciascuno di noi consuma di meno, è ovvio che le risorse saranno a disposizione di più persone. D’altronde, siamo in una società che abbonda di persone in sovrappeso e obese, e ridurre i consumi non comporterebbe uno sforzo fisico, anzi probabilmente oltre a dare una mano all’ambiente, si darebbe anche una mano alla salute di molte persone.
Il secondo punto, sugli sprechi alimentari, è critico. Quello domestico, secondo EUFIC, riguarda il 53% degli sprechi complessivi e produce abbastanza CO2 da poter essere paragonato al consumo di USA e Cina. Su questo possiamo e dobbiamo intervenire. Una corretta gestione della spesa è fondamentale per evitare sprechi: cerchiamo di non far scadere gli alimenti e organizziamo il frigorifero e la dispensa in ordine di scadenza, ovvero quel che scade prima va consumato prima.
Il terzo punto è forse quello che più impatta sulle abitudini quotidiane. Non c’è nulla di difficile nel mangiare legumi e cereali invece di carne e pesce, addirittura i secondi vegetali elaborati, di cui abbiamo già parlato tempo fa, sono preferibili ai prodotti animali dal punto di vista della salute. Il problema è però che non sono alimenti a cui siamo abituati e spesso vengono trascurati, preferendo un secondo di carne e pesce. La carne rossa, soprattutto, è uno dei prodotti con maggiore impatto ambientale e questo, oltre a non essere eccezionale dal punto di vista salutare, la rende anche una seconda scelta dal punto di vista della sostenibilità.
Indicazioni pratiche
Le indicazioni pratiche seguono questi tre pilastri. Prima di tutto, cerchiamo di aumentare il consumo di frutta e verdura. A tal riguardo, non sempre il chilometro zero è una buona scelta, perché se l’alimento a chilometro zero non è di stagione significa che è coltivato in serra, che è più impattante rispetto a una coltivazione stagionale.
Cerchiamo di evitare di mangiare troppo, soprattutto dolcetti e prodotti molto lavorati. La produzione di questi alimenti è molto poco sostenibile e un consumo minore può migliorare la situazione. Allo stesso tempo concentriamoci sulle proteine vegetali più di quelle animali. Addirittura, consiglierei una giornata alla settimana totalmente vegana: anche solo un giorno senza prodotti animali a settimana ha un impatto notevole sia sulla salute sia sull’ambiente.
Sempre per l’idea di mangiare alimenti grezzi, meglio puntare sui cereali integrali, la cui lavorazione è meno pesante, dal punto di vista industriale e quindi ambientale, rispetto a quelli raffinati. Anche il pesce andrebbe scelto oculatamente: alcune marche hanno un bollino di rispetto per l’ambiente, in ogni caso il consumo di una o due volte alla settimana, come suggerito anche dalle linee guida, è sufficiente.
Infine, gli ultimi consigli riguardano i latticini, che andrebbero moderati soprattutto perché conseguenza dell’allevamenti molto poco sostenibili, il consumo di acqua del rubinetto invece di quella in bottiglia e di evitare di comprare prodotti con imballaggi, per quanto possibile: ad esempio, perché comprare mele confezionate quando si possono comprare quelle sfuse?
Conclusioni
In definitiva, le azioni che possiamo compiere per rispettare di più l’ambiente non sono impossibili e possono portare giovamento anche a noi stessi. È bene quindi prendere in considerazione questi suggerimenti e provare a seguirli quanto più possibile.
Bene, questo è tutto, se avete dubbi o domande fatemele pure qui sotto, sarò felice di rispondere. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!