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Il primo capitolo delle Linee guida per una sana alimentazione si concentra sul peso, sullo stile di vita e su quali siano i parametri da prendere in considerazione per capire se ci si sta comportando nel migliore dei modi.

Prima di vedere come alimentarsi, quindi, gli autori hanno pensato che fosse importante definire il perché alimentarsi in una maniera corretta. Effettivamente, per poter parlare di condotte alimentari è utile sapere anche come poter giudicare i risultati di come conduciamo la nostra vita; il primo capitolo è quindi dedicato a questi risultati, messi sotto forma di obbiettivi per la popolazione.

Peso, composizione corporea e indice di massa corporea

Il peso di ciascuno di noi è la conseguenza di quanto ingeriamo e di quanto consumiamo durante la giornata. Mangiare troppo rispetto ai consumi porta inevitabilmente ad aumentare di peso, mentre mangiare meno di quanto si consumi porta a perderlo. Troppo o troppo poco, dipende dal proprio metabolismo.
Le modificazioni corporee che accompagnano queste variazioni di peso però non sono scontate: se perdo peso posso perdere grasso, ma anche o soprattutto muscolatura o acqua. Una dieta bilanciata evita che ci sia una perdita eccessiva di massa magra e che l’eventuale perdita di peso sia a carico soprattutto del grasso corporeo.
Per capire se si è in sovrappeso esistono due strumenti alla portata di chiunque: l’indice di massa corporea e la circonferenza vita.
L’indice di massa corporea (IMC o body mass index, BMI in inglese) è il risultato del calcolo 
peso (kg) / altezza (m) / altezza (m)
Il risultato atteso dovrebbe essere compreso tra 18.5 e 25; se il valore è più basso siamo in condizione di sottopeso, se invece il valore è oltre 30 siamo in condizione di obesità. Ad esempio, una persona alta 1.7 m e pesante 68 kg avrà un IMC di 68 / 1.7 /1.7 = 23.5, ovvero rientrerà nella condizione di normopeso.
La circonferenza vita è un altro dato importantissimo. Valori più alti di 102 negli uomini e 88 nelle donne sono associati a forti rischi per la salute; valori più alti di 94 negli uomini e 80 nelle donne sono comunque considerati campanelli d’allarme.
I professionisti hanno strumenti e tecniche ancor più precise di questi calcoli per valutare a pieno la situazione corporea di una persona (ad esempio l’impedenziometria)

Magrezza patologica e disturbi alimentari

Il problema opposto all’obesità è la troppa magrezza. Avere un IMC minore di 18.5 porta comunque a un aumento dei rischi cardiaci, è quindi bene cercare di valutare la propria alimentazione con un professionista se ci fosse bisogno di aumentare di peso. Strettamente correlati a questo argomento (anche se non sono sempre sinonimi) sono i disturbi alimentari: anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata sono i più frequenti. Queste problematiche vanno affrontate seriamente, non sono “cattive abitudini” ma vere e proprie patologie da trattare con i metodi più opportuni: terapia psicologica, terapia dietetica e eventualmente anche terapia farmacologica. Non tutti i magri hanno un disturbo alimentare, né succede sempre il contrario: è bene quindi che il medico valuti attentamente la persona, caso per caso, per poter fare la giusta diagnosi.

Attività fisica

I termini attività fisica ed esercizio fisico si riferiscono a concetti diversi. Il primo riguarda qualsiasi movimento che facciamo: vestirci, guidare, lavarci… Più una persona è quotidianamente attiva e più è difficile che aumenti di peso. Per esercizio fisico invece si intende una sequenza pianificata di movimenti volta a migliorare o mantenere una data capacità fisica. Lo sport, gli allenamenti, gli esercizi in palestra rientrano in questa categoria. Esercizio fisico e attività fisica rendono più facile il mantenimento della forma fisica e del peso corretto: più una persona si muove e più calorie brucia. Ovviamente, se l’aumento dell’attività fisica va di pari passo a un aumento dell’introito di cibo, il dimagrimento è comunque difficile o impossibile, è bene quindi regolare in ogni caso l’alimentazione

Brescia, 20 gennaio 2020
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Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

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