All’inizio delle mie visite, una delle prime domande che faccio è “quanta acqua beve?” E subito dopo chiedo “che acqua?”. Questo perché mi sono accorto che molte persone non conoscono le differenze tra le varie acque, su questo argomento c’è molta confusione.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni di contatto su www.nutrizionistabrescia.com, sia per i miei studi a Brescia e provincia, sia per il mio corso Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che ho cominciato a usare un po’ più costantemente i vari social, quindi Instagram, TikTok, Facebook, ma anche Telegram. Trovate tutti i link nel mio Linktree
Oggi voglio parlare un po’ di un alimento estremamente trascurato nelle diete, non c’è quasi mai scritto e viene spesso sottovalutato: l’acqua. L’acqua è un elemento fondamentale per la vita, e dato che durante la giornata ne perdiamo parecchia, allora dobbiamo assumerla bevendo.
Non c’è un’indicazione univoca valida per tutti su quanto bere: i classici due litri d’acqua al giorno potrebbero essere tanti o pochi a seconda delle condizioni della persona e ambientali, ogni situazione è diversa. Conviene più che altro capire cosa ci conviene bere.
L’acqua potabile
Cominciamo con la cosiddetta acqua potabile. Per semplificare, possiamo dire che l’acqua potabile è quella del rubinetto: infatti deve avere determinate caratteristiche definite per legge e sono sostanzialmente le acque pubbliche, quelle diffuse tramite gli acquedotti.
Molte persone sono scontente dell’acqua del rubinetto, perché il sapore non è sempre gradevole. Spesso infatti risente del cloro, che viene usato in quantità assolutamente innocue per le persone come disinfettante, ma che riesce comunque a farsi sentire.
Intendiamoci, la disinfezione dell’acqua potabile è sacrosanta, in caso contrario la diffusione delle malattie potrebbe essere un problema molto grave, ma l’uso del cloro è uno dei metodi meno gradevoli al pubblico. Per questo molte persone usano dei filtri.
Esistono molti tipi di filtri, il cui scopo è diverso a seconda del tipo. Alcuni riescono a donare un sapore migliore all’acqua, altri fermano anche alcuni minerali disciolti in essa, ovvero la addolciscono. In questo caso, tra i componenti che vengono fermati ci sono i bicarbonati e il calcio, che insieme formano il calcare. Pur avendo un effetto molto positivo sulle tubature e sulle stoviglie, questa cosa merita un piccolo approfondimento che faremo tra poco.
Le acque minerali
Passiamo alle acque minerali. Queste ricadono sotto un’altra legge, non sono quindi tecnicamente riconosciute come acque potabili. Per generalizzare anche qui, diciamo che possono essere grossolanamente chiamate acque minerali quelle che compriamo in bottiglia.
Possiamo dividere l’acqua minerale in due modi: per l’aggiunta dell’anidride carbonica o a seconda del residuo fisso. Quando diciamo acqua liscia o acqua gassata stiamo dicendo che a quell’acqua non è stata aggiunta, oppure è stata aggiunta, una certa quota di anidride carbonica, per creare l’effervescenza. C’è anche un terzo caso: quello delle acque effervescenti naturali, a cui non viene aggiunta l’anidride carbonica perché escono dalla fonte già effervescenti. Generalmente queste hanno una quota di bollicine più bassa, quindi risultano con una effervescenza un po’ più delicata.
L’altra classificazione invece riguarda il residuo fisso, e qui sarò un po’ più preciso con le definizioni rispetto a quanto fatto fino a ora perché bisogna essere il più chiari possibile. Il residuo fisso è quello che di solido contiene la bottiglia d’acqua, tipicamente una serie di minerali. Si fa evaporare l’acqua e si pesa quello che rimane, ed è un valore espresso in milligrammi su litro. Questo parametro può essere molto variabile e permette di distinguere le acque minerali in:
- Acque minimamente mineralizzate, con residuo fisso fino a 50 mg/l
- Acque oligominerali, con residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l
- Acque mediominerali o mediamente mineralizzate, con residuo fisso compreso tra 500 e 1000 mg/l
- Acque altamente mineralizzate, con residuo fisso superiore a 1000 mg/l.
Quindi, una pubblicità di un’acqua oligominerale effervescente naturale ci sta dicendo che quell’acqua contiene tra 50 e 500 mg di minerali vari e che pur avendo le bollicine non è addizionata con anidride carbonica, perché è così dalla fonte.
I minerali del residuo fisso
Oltre a questa classificazione, però, possiamo anche specificare se c’è un minerale particolarmente importante. Ecco quindi che, per esempio, troviamo le acque povere di sodio se ne contengono meno di 20 mg/l, le acque calciche se contengono almeno 150 mg/l di calcio, ferruginose se c’è almeno 1 mg/l di ferro, e così via.
Questo rende le acque minerali molto versatili e addirittura possono essere viste come strumenti utili per il medico o il nutrizionista per fornire minerali, al posto di usare integratori. Ad esempio, spesso io suggerisco acque calciche nelle mie diete, perché credo che sia il modo più facile per avere tutto il calcio che serve durante la giornata.
Il fabbisogno quotidiano è di 1000 mg/l, se si riesce a bere una bottiglia d’acqua con 350 o 400 mg di calcio al litro al giorno, la quantità di calcio assunta sarà sufficiente per non doversene preoccupare.
Acque con pochi o tanti minerali?
Ma alla fine cosa conviene scegliere? Il residuo fisso troppo alto fa male? C’è pericolo che si formino dei calcoli renali con tutto quel calcio? La risposta breve è no, e ora l’andiamo a spiegare per bene.
Molto spesso si vedono acque pubblicizzate come depuranti, la famosa acqua che elimina l’acqua. Ebbene, quella non è altro che un’acqua minimamente mineralizzata o oligominerale, che essendo povera di minerali stimola naturalmente la diuresi. Ma non depura nulla, stimola la diuresi perché il contenuto di minerali è importante per l’idratazione, più l’acqua è ricca e più acqua si trattiene nel corpo, a parità di altri parametri. In realtà, l’acqua che elimina l’acqua in certi casi può essere anche una scelta sbagliata, perché se fa molto caldo o se lavoriamo in un ambiente molto caldo o facciamo un lavoro molto faticoso, o magari facciamo molto sport, noi dobbiamo ristabilire l’equilibrio idrico del corpo, e un’acqua ricca di minerali è in quel caso più indicata: idrata di più e ci ridà un po’ di minerali persi con la sudorazione.
È invece obbligatorio scegliere quel tipo di acqua se si soffre di problemi ai reni gravi, come un’insufficienza renale cronica, perché in quel caso la quantità di minerali deve essere tenuta molto bene sotto controllo. In caso di reni sani, però, non c’è nessun motivo per preferire un’acqua povera, se non il gusto personale.
I calcoli renali
In particolare, molte persone credono che le acque con un residuo fisso alto causino la formazione di calcoli renali. In realtà, questa è determinata da molti fattori e chi ne è soggetto deve semplicemente bere tanto, senza preoccuparsi di capire se l’acqua che beve è più o meno ricca. Pensiamoci: io devo assumere, durante la giornata, 1000 mg di calcio. Ora, che questo calcio arrivi dall’acqua, dal latte o dalle mandorle, non cambia assolutamente niente: arriverà all’intestino, verrà assorbito e passerà al sangue, quindi verrà trasportato al rene, in tutti i casi. Se si beve tanto, il calcio e altre molecole hanno meno possibilità di concentrarsi nel rene e formare i calcoli, se si beve poco invece è più probabile che si formino.
Anzi, una revisione sistematica del 2020 che ha esaminato trent’anni di ricerca scientifica ha dichiarato addirittura che, in caso di calcoli renali, la condotta migliore è quella di bere tanta acqua ricca di calcio, perché questo riduceva il rischio di sviluppare la patologia.
Meglio l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia?
A questo punto conviene fare un po’ un riassunto della situazione. Abbiamo molti tipi diversi di acqua in bottiglia e abbiamo l’acqua di rubinetto. Gli aspetti positivi dell’acqua in bottiglia sono che posso scegliere sia il sapore, sia eventualmente la composizione che mi interessa di più, mentre l’acqua del rubinetto è sicuramente più economica ed ecologica, perché non devo comprare bottiglie, e anche molto più comoda. L’uso dei filtri domestici la priva spesso di calcio e di altri minerali, come abbiamo visto, che può essere un bene per le tubature e delle stoviglie ma trasforma l’acqua del rubinetto in un’acqua povera, quindi forse con meno potere idratante.
Alla fine, la scelta dipende da moltissimi fattori, non ultimo il gusto personale. Personalmente, consiglio di scegliere acqua calcica almeno come alternativa, se non per un consumo esclusivo, in modo tale da aumentare l’assunzione di calcio durante la giornata in maniera semplice. Consiglio anche di parlare di questo argomento col vostro nutrizionista di fiducia, per poter scegliere l’acqua migliore per il vostro caso e, ovviamente, anche avere un suggerimento sulle quantità da consumare.
Conclusioni
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere, e vi ricordo che sul mio sito trovate tutte le informazioni per prendere un appuntamento. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!