Il riso rosso fermentato è un integratore alimentare capace di abbassare il colesterolo, ma dovrebbe essere prescritto solo da un medico. Vediamo perché.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni di contatto su www.nutrizionistabrescia.com, sia per i miei studi a Brescia e provincia, sia per le visite online e sia per il mio corso Alimentazione, dalla salute al dimagrimento. Aggiungo inoltre che è possibile seguirmi anche su Telegram, dove ho aperto un canale di informazione sull’alimentazione.
Oggi non voglio parlare di un problema prettamente alimentare o di salute legato all’alimentazione, anche se ovviamente è lì che si andrà a finire. Oggi parlerò di un problema linguistico. Purtroppo, ci si trova spesso ad avere a che fare con parole che, a seconda dell’ambito o magari per motivi storici, possono avere significati diversi in diversi contesti. Altre volte, invece, troviamo che parole diverse indicano lo stesso oggetto.
Chiarisco meglio con qualche esempio. Se dico “teoria” posso intendere un sinonimo di ipotesi, se sto facendo un discorso colloquiale magari con un amico, ma se parlo di “teoria scientifica” intendo invece la spiegazione più vicina alla realtà di un dato fenomeno, comprovata da dati. Così, la frase “la mia teoria è che Francesco abbia bisogno degli occhiali” significa che probabilmente Francesco vede male, ma non ne sono certo, né gli sto prescrivendo un paio d’occhiali. Se invece dico “la teoria dell’evoluzione spiega l’origine dell’essere umano” sto dicendo l’origine dell’essere umano è data da un fatto acclarato, ovvero l’evoluzione, i cui meccanismi sono descritti nei dettagli dalla teoria dell’evoluzione, appunto. Su queste cose, la confusione può essere molto alta.
Caffeina e teina
Il secondo caso, invece, ovvero quando due parole indicano la stessa cosa, è forse ancora peggio. Pensate alla caffeina. Tutti sappiamo che la caffeina è contenuta nel caffè, molti sanno anche che è contenuta nel cacao e anche nel tè… che però si dice contenga teina!
Ricordo ancora in università, al primo anno, feci un laboratorio di chimica e l’esercitazione prevedeva l’estrazione della caffeina dalle foglie del tè. Vent’anni fa, o forse qualcosa di più, la cosa era ancora più confusa di oggi, quindi pur avendo abbastanza chiaro già allora che teina e caffeina erano la stessa cosa, noi studenti decidemmo di andare a chiedere conferma alla professoressa. Rimanemmo sorpresi quando lei, docente di chimica, disse “sì, credo siano la stessa cosa, non ne sono sicura però”.
Insomma, addirittura una chimica era incerta. Il problema delle definizioni è un problema serio e può creare molti problemi di comunicazione. Se questi problemi, tra tecnici, si risolvono con qualche ulteriore chiarimento – ad esempio la professoressa aprì un paio di libri, cercò le formule delle due molecole e vide che combaciavano – quando si parla di divulgazione la questione è estremamente difficile da gestire. E arriviamo al punto del discorso.
Riso rosso fermentato e statine
Da parecchi anni, ormai, si parla degli effetti del riso rosso fermentato sul colesterolo. Il riso rosso fermentato non è semplice riso, ma riso coltivato insieme ad una muffa chiamata Monascus purpureus. Quindi no, non è come il riso Venere. La muffa fa il suo lavoro: fermenta. La molecola principale di questa produzione si chiama monacolina, appunto da Monascus.
La monacolina è venduta sotto forma di integratore e viene spesso usata per abbassare i livelli di colesterolo. Il riso rosso fermentato è molto efficace, alcuni dicono “come le statine”, e acquistabile senza prescrizione medica, perciò alla portata di chiunque. Ma abbiamo detto che questa è una storia di linguistica, non di alimentazione.
Già, perché con la monacolina abbiamo un caso simile alla teina e alla caffeina, ed è un grosso problema perché la monacolina ha effetti collaterali da non trascurare. Vedete, il riso rosso fermentato ha un’efficacia “come le statine” perché è una statina. In particolare, la lovastatina. Quest’ultima è prodotta da un’altra muffa, Aspergillus terreus, ma l’analisi chimica non lascia dubbi: si tratta della stessa molecola. Esattamente come la caffeina prodotta dalle foglie di tè non si chiama teina, così la monacolina prodotta da Monascus dovrebbe continuare a chiamarsi lovastatina.
L’EFSA e il riso rosso fermentato
Fino a non moltissimo tempo fa, la dose di monacolina che si poteva trovare nelle compresse di riso rosso fermentato era di 10 mg. A quelle dosi, l’effetto era molto forte, ma aveva appunto molti effetti collaterali tipici della lovastatina. Il più comune era dolore muscolare, ma potevano anche esserci problemi intestinali, nausea e altro.
Inoltre, il meccanismo d’azione di questa molecola è un’arma a doppio taglio. Va a interagire, infatti, con un enzima e di conseguenza impedisce la sintesi del colesterolo, ma lo stesso enzima serve anche per la sintesi dell’ubichinone, che non è altro che il famoso coenzima Q10 (ed ecco di nuovo due nomi per la stessa cosa). Il coenzima Q10 è una molecola fondamentale per il funzionamento di tutte le cellule dell’organismo. Probabilmente, il medico prescriverebbe anche un integratore di Q10 per mitigare gli effetti collaterali, ma se prendiamo il riso rosso fermentato in autonomia, è possibile che questa informazione sfugga.
Ecco quindi che è intervenuta l’EFSA, ovvero l’agenzia di controllo per la sicurezza alimentare europea, e ha imposto una dose massima di monacolina di 3 mg per dose quotidiana. Questo, ovviamente, ne abbassa l’efficacia, ma dato che si tratta di un integratore di libera vendita, è fondamentale curare prima di tutto la sicurezza.
L’EFSA ha imposto anche degli avvisi sull’etichetta del riso rosso fermentato, ovvero:
- Non deve essere consumato dalle donne in gravidanza o in allattamento, dai bambini di età inferiore ai 18 anni e dagli adulti di età superiore ai 70 anni
- Consultare un medico sul consumo di questo prodotto se si manifestano problemi di salute
- Non deve essere consumato se si assumono medicinali per abbassare il colesterolo
- Non deve essere consumato se già si consumano altri prodotti contenenti riso rosso fermentato
Inoltre, la confezione deve indicare 3 mg come dose giornaliera.
Conclusioni
È importante che queste informazioni vengano diffuse a tutti, perché il riso rosso fermentato è un prodotto molto utilizzato e bisogna che sia chiaro che va consumato sotto controllo medico.
Bene, questo è tutto, se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, rispondo volentieri. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!