L’ovaio policistico è un problema molto comune, c’è qualcosa che si può fare dal punto di vista dell’alimentazione? Vediamolo insieme.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, e come sempre vi ricordo che per visite dal vivo ricevo a Brescia, a Toscolano Maderno e a Leno, che finché durerà l’emergenza Covid faccio anche visite online e che sul mio sito www.nutrizionistabrescia.com potete trovare tutti i miei contatti.
Nello scorso video abbiamo cominciato una piccola serie dedicata alla salute femminile parlando di endometriosi, oggi proseguiamo questa serie parlando di ovaio policistico. Come la volta scorsa, vi ricordo che i fatti di cui parliamo derivano da una review pubblicata sulla rivista Nutrients nell’estate del 2021
Cos’è l’ovaio policistico
L’ovaio policistico è un disturbo endocrino molto comune che, a seconda dei criteri diagnostici utilizzati, può arrivare a essere rilevato fino al 21% della popolazione femminile in età fertile. I disturbi possono essere vari e vanno da disturbi riproduttivi alla crescita anomala di peli, ma anche problemi cardiaci e metabolici nonché, ovviamente, problemi psicologici legati al malessere.
Non si sa quali siano le ragioni della malattia, ma si sa che può portare a insulino-resistenza, che è un problema soprattutto legato all’aumento di peso e, in effetti, i trattamenti mirano soprattutto alla perdita di peso.
Le diete per l’ovaio policistico
Al giorno d’oggi, non esiste una dieta specifica per l’ovaio policistico. Questo però non ha fermato i ricercatori, che hanno provato varie soluzioni, quindi abbiamo alcuni risultati interessanti in molte delle diete conosciute. Vediamo prima di tutto le diete che hanno funzionato bene nei trials clinici. Più o meno tutti gli approcci comunque prevedevano una dieta ipocalorica.
Gli approcci efficaci
Una dieta ricca di legumi ha mostrato miglioramenti riguardanti l’insulino-resistenza, la pressione arteriosa e alcuni valori del sangue come quelli del colesterolo e dei trigliceridi. Anche la dieta DASH, di cui abbiamo parlato tempo fa, è efficace. Nata per contrastare l’ipertensione, funziona molto bene anche nell’alleviare i problemi dell’ovaio policistico.
Un altro approccio utile è stato quello di consumare soprattutto carboidrati complessi, in una dieta quindi a basso indice glicemico. L’insulina cala, il testosterone si regolarizza e anche il colesterolo migliora. Sembra inoltre che riduca il rischio di diabete di tipo 2 e di sindrome metabolica.
Un approccio interessante è stato quello di differenziare l’assunzione delle calorie: si è visto infatti che se si concentrano molte calorie a colazione l’effetto positivo è molto maggiore. Il confronto è stato rispetto a una merenda pomeridiana ricca, che non ha avuto gli stessi risultati.
Infine, un piccolo studio mostra alcuni effetti benefici della dieta vegana, ma non molto rilevanti.
Concludendo questa parte, il mio giudizio è che sembra evidente come il consumo di prodotti vegetali e integrali in una dieta ipocalorica sia fondamentale per l’approccio migliore a questa patologia. Ci tengo a sottolineare una cosa: spessissimo, la prima cosa che viene tolta nelle diete per l’ovaio policistico sono i legumi. Ebbene, lo studio citato nella review smentisce questa credenza: la presenza di legumi non solo non causa nessun problema, ma è addirittura favorente una buona salute.
Gli approcci meno efficaci
Sono stati tentati, ovviamente, anche altri approcci dietetici. Ad esempio, si è visto che le diete ad alto contenuto proteico non sono così efficaci e anzi possono aggravare l’insulino-resistenza e la glicemia. Hanno confrontato anche una dieta con pochi carboidrati e tanti grassi contro una dieta contraria, ovvero altri carboidrati e pochi grassi. La prima ha migliorato l’umore, ma non ha avuto grossi vantaggi sul peso rispetto alla seconda.
Anche aumentare l’assunzione di grassi polinsaturi (quindi oli, frutta secca e pesce, o integratori) ha avuto solo lievi miglioramenti.
Questi dati mi fanno dire che il miglior approccio non è dato dalle diete di moda, ma dalle diete più semplici e grezze, non elaborate possibili. Non dimentichiamo che in tutti questi studi si sta comunque parlando di alimentazione controllata, è ovvio che un’alimentazione ricca di prodotti industriali e comfort food non faccia altro che peggiorare la situazione.
La vitamina D nell’ovaio policistico
Uno dei fattori più studiati, soprattutto negli ultimi anni, è la vitamina D. I ricercatori hanno scoperto che la supplementazione di vitamina D, sia con il calcio sia da sola, risulta essere favorevole per la gestione dell’ovaio policistico. In particolare, i vari studi mostrano un miglioramento in molti valori ematici come ad esempio il testosterone, i trigliceridi e le molecole infiammatorie, ma anche la pressione arteriosa ne giova. Non ha effetto, però, sulla perdita di peso, anche se migliora l’irsutismo.
La vitamina E e il coenzima Q10
Gli antiossidanti, come il coenzima Q10 o la vitamina E, fanno il loro lavoro: migliorano molti valori ematici come ci si aspettava. La vitamina E presa insieme al magnesio può anche migliorare l’irsutismo, ma non i livelli ormonali.
L’inositolo nell’ovaio policistico
Una molecola che si è rivelata molto interessante è quella dell’inositolo. Questo è un composto che migliora la risposta delle cellule dell’organismo all’insulina, è quindi normale pensare che possa essere di grande aiuto. Ed effettivamente è così: gli studi effettuati mostrano come l’utilizzo di myo-inositolo come integratore da solo riesca a migliorare anche il peso in donne affette da ovaio policistico, è quindi un’ottima arma nel nostro arsenale.
Soia e selenio
Come gli altri legumi, anche la soia si è mostrata efficace nel migliorare molti valori ematici, mostrando ancora una volta l’aiuto prezioso dei legumi in questa condizione.
Infine, dato che normalmente le donne affette da ovaio policistico risultano carenti in selenio, si è provato a usare anche questo minerale, con risultati promettenti.
Conclusioni
Concludendo, possiamo dire che il primo obbiettivo per convivere con l’ovaio policistico è regolare il peso con una dieta sana. Gli approcci dietetici efficaci sono molteplici e comprendono il consumo di legumi, un basso indice glicemico, antiossidanti, inositolo e vitamina D che, ricordo, può essere aumentata anche sfruttando i raggi del sole sulla nostra pelle.
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande non esitate a scrivermi qui sotto nei commenti, rispondo volentieri. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!