Come ogni inverno, i miei pazienti hanno cominciato a chiedermi se possono consumare un minestrone a cena, e come ogni inverno io rispondo di no, almeno non come base stabile. Vediamo insieme perché non inserisco i minestroni nelle mie diete.
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo video. Io sono Giuliano Parpaglioni, Biologo Nutrizionista, e come sempre vi ricordo che per visite dal vivo io ricevo a Brescia, a Toscolano Maderno e a Leno, che ho creato una mia accademia chiamata Alimentazione, dalla salute al dimagrimento, in cui mostro la logica che c’è dietro le diete e che potrà aiutare anche a perdere qualche chilo, e che sul mio sito www.nutrizionistabrescia.com potete trovare tutti i miei contatti e le informazioni.
Fa freddo, ormai i piatti caldi vengono apprezzati da chiunque. Tra i più utilizzati ci sono i minestroni e le minestre varie, che rappresentano spesso il solo piatto della cena. Normalmente, non amo mettere queste ricette nei miei menù, quindi puntualmente sento la domanda “ma dottore, posso mangiare un minestrone a cena?”, domanda alla quale rispondo puntualmente di no. Ma perché?
Minestra e minestrone
Per rispondere dobbiamo prima chiarire cosa si intende per minestrone. Grossomodo, questo tipo di piatti, possono essere divisi in tre tipologie: la minestra con pasta in brodo, il passato di verdure e il minestrone completo. Possono esserci anche dei piatti creati dalla mescolanza di essi, ma per semplicità rimaniamo su di loro.
Tutti e tre questi piatti presentano delle difficoltà pratiche dal punto di vista della dieta, anche se diverse tra loro. La pasta in brodo la definiamo semplicemente come un po’ di pastina, stelline, riso… immersi nel brodo caldo e serviti insieme ad esso. Qualcuno potrebbe aggiungere del formaggio, ma non è indispensabile.
I passati di verdure sono invece quei piatti derivati solo da verdure, anch’essi liquidi, che generalmente hanno pochissimi ingredienti. Pensiamo alle vellutate: ad esempio nella vellutata di zucca troviamo principalmente zucca, qualche erba o spezia per insaporire e acqua. Anche questo è un piatto caldo che viene spesso consumato per l’intera cena.
Infine, abbiamo il minestrone vero e proprio, che comprende verdure, cereali, legumi e magari anche patate, a piacere. Cercando “minestrone” nelle tabelle nutrizionali del CREA si trova la voce “minestrone, cotto”, che andremo a vedere un po’ più nel dettaglio tra poco. Questi piatti sono più vari e ricchi dei due precedenti, e sono spesso la cena standard di molte famiglie. Ovviamente, sono anche i piatti di cui diffido di più.
Una questione di quantità
Attenzione, una cosa importante: per una volta non parlo di qualità. La qualità degli ingredienti di un minestrone completo è eccezionale: abbiamo verdure, cereali, legumi… praticamente tutto quello che, idealmente, vorrei che i miei pazienti mangiassero quotidianamente.
Ma allora cosa c’è che non va? Il problema sono le quantità. Tutti questi piatti hanno una componente in acqua fortissima, che arriva quasi al 90% del peso, e questo rende molto difficile mangiare a sufficienza.
Come ho già detto più volte nei miei video, il fisico risponde bene all’alimentazione solo se riusciamo a mangiare quel minimo necessario per la sopravvivenza, indicato dal metabolismo basale. Il consumo calorico del metabolismo basale segnala quanto bisogna mangiare come minimo, mangiare di meno porta ad abbassare il metabolismo e rende il dimagrimento più difficile.
Ora prendiamo i tre piatti di cui ho parlato prima e vediamo come gestirli.
La pastina in brodo
La pasta in brodo è abbastanza semplice, si tratta di mantenere le quantità decise nella dieta. Se nella dieta ho a disposizione 100 g di pasta, allora dovrò mangiare 100 g di pasta anche se in brodo. Ovviamente questo, purtroppo, significa bere una quantità di acqua molto elevata, ed è questo l’ostacolo maggiore.
Spesso anche questo piatto è consumato a cena, dove normalmente l’usanza vuole che non si consumi il primo ma il pane. A quel punto si può evitare il pane e mangiare la pasta in brodo, con grossomodo le stesse quantità, ovvero 50 g di pane sono 50 g di pastina. Questa, però, non può essere la sola cosa mangiata a cena: vanno consumati anche gli altri piatti previsti. Ad esempio, se è previsto pane, pollo e verdure allora diventerà pasta in brodo, pollo e verdure.
Il passato di verdure
Il passato di verdure è probabilmente quello più facilmente gestibile. Nelle mie diete le verdure sono da servire sostanzialmente a piacere, senza preoccuparsi di pesarne le quantità. Quando si consuma un passato di verdure o una vellutata i cui ingredienti siano solo verdure, basta semplicemente considerare quel piatto come portata di verdure, tutto qui.
Anche in questo caso, ovviamente, questa sostituzione implica che vanno mangiati anche gli altri piatti del pasto: se abbiamo pane, pollo e verdure avremo pane, pollo e passato di verdure.
Il minestrone
Il minestrone, infine, è il piatto più complicato, perché è necessariamente un piatto unico, che non può semplicemente andare a sostituire una delle portate. Se andiamo a vedere la composizione del minestrone sul sito del CREA, troviamo che la porzione standard è di 200 g, che questi 200 g sono per quasi il 90% del peso composti da acqua e che apportano appena 90 kcal, con una quantità di grassi, proteine e carboidrati molto piccola.
Ora, quello esaminato dal CREA è una possibile combinazione di ingredienti di un minestrone, ma difficilmente altri tipi potranno essere molto diversi da così, perché il punto fondamentale è la quantità di acqua. Per avere almeno 300 kcal da un minestrone come quello descritto nella tabella, devo versarmene nel piatto più di mezzo chilo! E spesso 300 kcal non sono nemmeno sufficienti per arrivare, con la cena, a soddisfare il metabolismo basale.
Quindi, pur avendo dei componenti assolutamente salutari e benvenuti in qualsiasi dieta, personalmente non voglio che i miei pazienti mangino minestrone a cena troppo spesso: si rischia di mangiare troppo poco e di avere più difficoltà a gestire il dimagrimento.
Conclusioni
Il minestrone, quindi, deve essere considerato come un’eccezione: quel pasto che può essere liberamente mangiato in quasi ogni dieta ma solo saltuariamente, e non per la sua poca salubrità, ma solo perché spesso non riesce a nutrire come si dovrebbe.
Bene, questo è tutto. Se avete dubbi o domande scrivete pure qui sotto, sono contento di rispondere. Io sono Giuliano Parpaglioni, se vi piacciono i miei video iscrivetevi al canale, noi ci vediamo la prossima volta. Un saluto a tutti!