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Diete e alimentazione

Quando sono a dieta…

“Quando sono a dieta evito lo zucchero”
“Odio stare a dieta”
“Non sono mai stato a dieta”

Non credo esistano frasi più fastidiose di queste: la nostra cultura e il nostro momento storico ci dicono che la “dieta” è qualcosa di temporaneo, che non riguarda tutti, che è noiosa e che comporta sacrifici. Niente di più falso. La dieta è la condotta alimentare, né più e né meno di questo. Quando qualcuno è a dieta spesso intende dire “sto seguendo una dieta corretta“, o almeno così è secondo i suoi standard, visto che per ogni dieta stilata da un nutrizionista ce ne sono altre cento fai-da-te.

Ora, la cosa che più mi fa pensare è questa: perché qualcuno dovrebbe passare dei periodi di dieta corretta alternati a periodi di dieta sbagliata, quando non assurda? Come ho detto nel post precedente, l’alimentazione è una delle principali attività umane, affrontarla nel modo sbagliato vuol dire rovinarsi gran parte della vita a livello psicologico e fisico. La mancanza di formazione scolastica che riguardi l’alimentazione, la mancanza di educazione familiare, la spinta all’emulazione adolescenziale e la psicologia che sta dietro a tutti i messaggi pubblicitari di merendine, fast food e snack vari, sono tutti fattori che fanno deviare da una corretta alimentazione, ma questo non significa che sia così difficile tornarvi. Inoltre, si deve scardinare l’idea che la dieta sia qualcosa di temporaneo: la nostra condotta alimentare condiziona la nostra vita costantemente, è per questo che va tenuta il più possibile entro certi binari.

È ovvio che nessuno si scandalizza se mangiamo una pizza, se arriviamo all’ora dell’aperitivo e beviamo un po’ di alcolici con un gruppo di amici o se ad una festa di compleanno facciamo il bis di torta, è irrealizzabile una vita senza sgarri alimentari, non esiste. La cosa importante è la costanza dell’alimentazione corretta nella maggior parte delle occasioni: frutta e verdura tutti i giorni, carni bianche e poco grasse, pesce piccolo pescato, pasta e pane integrali, legumi, olio extravergine d’oliva come condimento preferenziale, dolci, insaccati e alcol tenuti come eccezioni, come sfizi che ci soddisfano in certi momenti ma di cui normalmente possiamo fare a meno. Ribaltare questo schema vuol dire avere una dieta sbagliata, vuol dire stare a dieta ingrassante o peggio stare a dieta dannosa.

Cominciare a vedere la nostra attuale condotta alimentare come una dieta e rendersi conto che questa dieta ha delle conseguenze è il primo passo per prendere consapevolezza del proprio corpo e del proprio stile di vita, da qui si può cominciare per cercare di migliorare, qualunque sia il punto di partenza, perché dare al nostro corpo quello che gli serve e non solo quello che ci fa più gola è il miglior modo per vivere.

Brescia, 08 gennaio 2012
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

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