Giorni fa ero in una libreria, mi piace girare tra gli scaffali e cercare qualcosa da leggere. Vengo ovviamente attratto dalla sezione “alimentazione”, in cui gli scaffali sono pieni di ogni tipo di libro: c’è quello di Filippo Ongaro “Mangia che dimagrisci”, c’è quello (immancabile) di Pierre Dukan con la sua “Dieta Dukan”, ci sono libri sull’alimentazione vegetariana come “VegPyramid” di Luciana Baroni, libri sulla macrobiotica, libri come quelli di Debora Conti che spiegano che non serve una dieta per dimagrire ma il giusto atteggiamento mentale, libri che parlano di paleodieta, libri sulla dieta zona, libri sulla dieta mediterranea, senza contare tutta quella pletora di libri che dichiarano di sconfiggere tutte le malattie del mondo se si segue l’alimentazione che descrivono.
A me piace leggere questi libri, li trovo istruttivi, mi faccio un’idea di quella che è la pluralità delle idee nella mia professione e allo stesso tempo, conoscendo più punti di vista, posso consigliare al meglio i miei pazienti. Però se vado ad immedesimarmi in una persona qualunque, un ragazzo o una ragazza che vanno in libreria e cercano istruzioni su come impostare la propria alimentazione per mille motivi diversi (per dimagrire, per lo sport, perché si vuole cambiare dieta, per motivi religiosi…), il risultato è che vedo solo una gran confusione. La domanda fondamentale che una persona totalmente all’asciutto di nozioni di alimentazione si fa è “ma a chi devo dare retta?”, mentre chi ha già una propria impostazione semplicemente cercherà quei libri che confermano la sua idea, scartando gli altri: il vegetariano non comprerà libri sulla paleodieta, chi è attaccato alla cucina della nonna sarà attirato più dal libro sulla dieta mediterranea che da quello sulla dieta zona, chi deve dimagrire cercherà Dukan o Ongaro, che promettono dimagrimenti senza sforzo e così via. Ma il dubbio rimane, le campane sono troppe e molto spesso contraddittorie, a chi dare retta?
Il mio consiglio è quello di dare retta prima di tutto alle linee guida ufficiali redatte dall’INRAN (L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). Lo stesso istituto ha fondato poi un sito divulgativo, più snello e maneggevole, per aiutare i navigatori a comprendere quali siano le corrette condotte alimentari: Sapermangiare.mobi. Questi due siti sono preziosi, fanno corretta informazione basandosi su dati scientifici rigorosi e affidabili. Lungi da me criticare colleghi nutrizionisti anche più illustri di me, ma il messaggio che voglio dare è semplice: ogni persona ha bisogno di una dieta specifica e adattata alle proprie esigenze, seguendo le linee guida si riesce ad avere indicazioni generiche, seguendo libri divulgativi si riesce ad avere punti di vista particolari. È ovvio che nessun libro e nessun sito sarà mai in grado di soddisfare in toto tutte le necessità di personalizzazione individuali, ma è bene comunque partire da basi comuni (le linee guida) prima di affidarsi al particolarismo, e se si notano discordanze troppo grandi si facciano ricerche, si interpellino esperti (più di uno), si studi, l’importante è non fermarsi ad un unico punto di vista, solo così si avrà la ragionevole sicurezza (mai possibile al 100%, me ne rendo conto) di aver fatto la scelta giusta.
Senti Giul, ti prego, dicci cosa ne pensi della Tisanoreica. Ogni volta che sento Coso parlare del nuovo test della saliva spaccherei il tv!
Leggi qui, non sono parole mie ma non saprei esprimermi meglio di così
Beh, dovrebbero impedire a certa gente di andare in tv a diffondere il verbo. E' successo lo stesso con la dieta del sondino, che se ripenso a quel Matrix dedicato all'esperienza di un giornalista che aveva perso 10 chili in 15 gg mi vengono ancora i brividi!!
Grazie per i due siti! Non sono certamente come uno specialista, ma il fatto che siano attendibili e liberamente consultabili è già molto 🙂
Io, forse, mi fiderei di libri di medici e prof. ospiti di "Medicina 33".
Per quanto riguarda la macrobiotica (ne è un sostenitore anche Berrino), cosa ne pensi? I discorsi di Berrino su alimentazione e salute mi sembrano inappuntabili, è solo che forse si rischia di cadere nell'ortoressia.