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Diete e alimentazione

Dolci, croce e delizia

“Dottore, non mi tolga il cioccolatino dopo pranzo perché non riesco proprio a farne a meno”.
Questa frase mi è stata detta da un paziente giorni fa, a lui più che dimagrire interessava imparare la corretta alimentazione, in effetti per raggiungere il peso forma dovrebbe perdere due chili scarsi. Come lui ce ne sono tantissimi: chi non sa rinunciare al cioccolatino, chi non può pensare di stare senza il gelato tutte le sere, chi se rinuncia alla cola diventa intrattabile, chi semplicemente ci si sfoga sopra.

I dolci sono alimenti molto energetici e a livello mentale scaricano lo stress, per questo sono i cibi preferiti della maggior parte delle persone che mangiano per nervosismo. In genere, quando si parla di alimentazione, si distinguono i dolci dai carboidrati: pur essendo tutti e due principalmente zuccheri, i primi sono zuccheri semplici, di rapida assimilazione e che danno energia molto velocemente; molto spesso invece per carboidrati si intendono pasta, pane, pizza, ovvero gli zuccheri complessi che hanno bisogno di più digestione e quindi di più tempo per essere assorbiti. Le differenze però non stanno solo qui: nei dolci sono spesso presenti molti grassi, tipicamente oli, burro o margarine, di varia qualità (generalmente scarsa), grassi che mancano quasi del tutto in quelli che vengono chiamati carboidrati (ad eccezione della pizza, che dipende moltissimo da come è condita).

Il fatto che siano assimilati velocemente permette loro di entrare velocemente in circolo, danno un picco di energia e risollevano velocemente l’umore o rilassano (a seconda del tipo di stress che ha scatenato la voglia di dolci), ma purtroppo hanno anche i loro lati negativi. Il primo è quello più evidente: 100 g di pastarelle saziano molto meno di 100 g di pasta al sugo, col risultato che è molto facile esagerare. Come ho detto sono alimenti molto energetici (cioè contengono molte calorie), inoltre la qualità dei grassi che contengono è per la maggior parte delle volte assolutamente scadente (pensate alle diciture “grassi e oli di origine vegetale” o alla presenza di margarine). La conseguenza è che l’abuso di questi alimenti può portare a problemi di salute di vario tipo, dall’obesità al diabete, passando per le malattie cardiovascolari.

Molto preoccupante a riguardo è la situazione dei più piccoli: le merendine a loro indirizzate sono spesso “spacciate” per salutari, ma se si va a leggere l’etichetta spesso si trovano valori di grassi, soprattutto saturi, molti alti. Inoltre è frequente l’uso di oli scadenti come quelli di cocco o palma mascherati con la dicitura dei grassi vegetali, o ancora peggio delle margarine. Questi alimenti abituano il bambino ad apprezzare l’associazione zuccheri-grassi, che è sicuramente importante per avere un grande introito calorico e quindi in teoria importante per un bambino che si muove, gioca, fa sport, ma non sazia, non nutre (sono merendine spesso povere di nutrienti come ad esempio molte vitamine) e fa assumere grassi dannosi in fase di crescita. Considerando poi che il bambino che si muove, gioca e fa sport in questo momento storico non è lo standard, ecco che obesità e diabete possono comparire già in età adolescenziale o prima. A Pianeta Nutrizione hanno dato una notizia allarmante: l’aspettativa di vita dei bambini che stanno nascendo ora potrebbe essere, per la prima volta nella storia, minore di quella dei genitori. Questo dato è causato proprio dallo stile di vita errato che molto spesso conducono i bambini, insomma, troppo progresso una volta tanto fa male.

Non c’è nulla di male a mangiare ogni tanto un dolce, ma non deve essere né un’abitudine né uno sfogo, e se la frequenza è più di un dolce a settimana, facciamo in modo che almeno sia casalingo, con ingredienti controllati.

Brescia, 22 aprile 2011
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

4 Comments

  • Giuseppe ha detto:

    Ottimo messaggio. Superlativo.
    Con un solo problema, chi normalmente abusa dei dolci o favorisce il consumo delle merendine ai propri figli, pare sia troppo distante dal concetto per metterlo in pratica.

    Ciao.

  • Hai ragione. E' per questo che io e i miei colleghi lavoriamo: per far sì che più persone possibili conoscano questo concetto e riescano a metterlo in pratica 🙂

  • Grezzo ha detto:

    Molto difficile riuscire a regolarsi in particolari periodi di stress, quando ho smesso di fumare ho ingrassato moltissimo proprio per l'ingestione sfrenata di zuccheri. Giuliano, ti è mai capitato di avere pazienti ex fumatori? Come ti rapporti con loro?

    L'obesità infantile purtroppo lo vediamo tutti i giorni per la strada, e personalmente sono anche preoccupato per come dovrò rapportarmi con mio figlio quando crescerà in merito agli eccessi di dolci. Sicuramente, però, farà sport, su questo non ci piove 😉

  • Il mio approccio è un po' particolare perché cerco anche di studiare le abitudini del paziente e agire su esse, quindi anche nel caso di un ex-fumatore punterei sul cambio delle abitudini con un po' di PNL.

    Per tuo figlio, mangiare certe cose non si può evitare, probabilmente vietarle sortirebbe l'effetto opposto, io le merendine, le bevande, le varie schifezze insomma, le userei come cosa saltuaria, che comunque ribadisco: il peccato è nell'abitudine, non nel mangiarle ogni tanto.

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