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Ci sono persone che sono a dieta da tutta la vita e non riescono a calare di peso, altre che apparentemente non fanno fatica a rimanere magri pur mangiando cose di ogni tipo. Si sente spesso la frase “io ingrasso anche solo col pensiero”, che detta da chi ha problemi di linea sta a significare proprio la situazione abbastanza comune del credere di non poter mangiare nulla, pena l’accumulo di grasso e spesso queste persone sono sovrappeso. Ma perché una persona magra rimane magra e una persona che “ingrassa col pensiero” non dimagrisce? Ora, prima di tutto partiamo da un punto fermo: le diete dimagranti non servono. Provate a fare un sondaggio tra i vostri conoscenti individuando quelli che sicuramente hanno seguito più di una dieta: si cala di qualche chilo poi si riprendono con gli interessi, pesando di più di quando si è cominciata la cura. Una persona che segue una dieta per un certo periodo e poi torna alle abitudini precedenti normalmente prende 3-5 kg in più di quanti prima ne avesse: dopo 5 diete si possono accumulare anche 25 kg rispetto al peso iniziale. Le leggende metropolitane sul “metabolismo lento” sono causate da questo effetto: la dieta funziona, ho perso 10 kg, non devo più stare a dieta, mangio l’impossibile, ne riprendo 15. In effetti, durante una dieta il metabolismo rallenta a causa del minor introito di cibo, ma non dipende solo da questo: l’attività fisica è importante e, se costante, permette di contrastare questo effetto. E’ credenza comune poi che meno si mangia e più si dimagrisca. Niente di più falso: per dimagrire bisogna ingerire meno di quanto richieda il nostro metabolismo, ma mangiare di meno vuol dire rallentarlo, è inutile saltare i pasti o mangiare solo due volte al giorno, si deve mangiare più volte, magari poco ma spesso (ideali sono 5 pasti al giorno). Pensate ad un amico magro naturalmente come si comporta: mangia quello che gli pare, quando gli pare, ha una vita attiva, mangia quando ha fame e se non ha più fame lascia quello che non vuole.

Intendiamoci, la dieta serve per avere un indirizzo, è una indicazione da seguire per rimediare ad una condizione e per assicurare l’apporto corretto di nutrienti, ma non è la soluzione. Per essere sani e magri nella misura in cui uno vuole esserlo (se si è contenti di pesare 72 kg per 1 metro e 70 e se non ci sono controindicazioni, ma perché dimagrire?) serve una dieta tanto quanto per guidare serve il libretto di istruzioni della macchina: certo, è utile sapere che dopo 15.000 km c’è da fare il tagliando e che se si accende la spia dell’olio non è una bella cosa, è importante sapere che ci vuole una certa pressione negli pneumatici e che ogni tanto devi cambiare il filtro dell’aria, ma una volta letto il libretto si sa già guidare? Tutte le istruzioni del mondo valgono quanto la carta su cui sono stampate se non c’è un cambio di abitudine. Comportarsi come qualcuno che ha un peso forma desiderabile vuol dire già esserlo in futuro, perché è l’atteggiamento in toto che è cambiato, sono l’atteggiamento mentale e fisico che permettono di mantenere alto il metabolismo, di fare esercizio e seguire la dieta per quel che significa: indicazioni per una sana alimentazione ipocalorica. Già perché mica si può stare a dieta tutta la vita, no? Raggiunto l’obiettivo bisogna trasformare la dieta dimagrante in dieta di mantenimento o più appropriatamente stile di vita corretto, in modo da evitare di riprendere i chili persi, che è il vero obiettivo.

In conclusione: le diete fatte ciclicamente fanno più male che bene se non sono accompagnate da un cambio di abitudini, e i cosiddetti magri naturali sono coloro che hanno uno stile di vita attivo, un metabolismo alto di conseguenza e che mangiano il giusto secondo la propria sensibilità, senza esagerare, comportamenti che possono essere adottati da chiunque, anche da chi al momento non è ancora al suo peso ideale.

Brescia, 31 gennaio 2011
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

6 Comments

  • Grezzo ha detto:

    Due cose Off Topic veloci, volevo segnalarlo a WeWee, ma visto che si tratta di nutrizione forse è più esauriente un tuo parere: che cavolo è questo coso? Attendibilità zero?

    Un'altra cosa, sarebbe interessante, visto il tuo ruolo, fare un bell'articolo sulla pericolosità di pastiglie di varia natura vendute indiscriminatamente per dimagrire.

    Sull'articolo, molto interessante, un'unica perplessità riguarda i pasti, perchè immaginandomi il mio fabbisogno quotidiano non saprei come distribuire il tutto in cinque pasti, insomma a colazione è meglio consumare la maggior parte di carboidrati? Ed è vero che i grassi è meglio consumarli al mattino?

  • Riguardo al Vegatest sì, è un insieme di parole messe a caso, l'omeopatia ha più riscontri (vedi qui)

    A proposito di pastiglie, stavo pensando di passare un post a WeWee sull'aspartame, in futuro, ma ora come ora ho un po' di roba accumulata. Per il resto delle pastiglie e beveroni vari sì, ci si può pensare, è un bello spunto.

    Infine, come suddividere i pasti? Classicamente e accademicamente si dice di dividerli in modo che pranzo e cena apportino più o meno le stesse calorie, la colazione un po' di meno, gli spuntini quel che resta, con la suddivisione di carboidrati, lipidi e proteine equilibrata per tutti i pasti (maggior parte di carboidrati e rapporto più o meno 1:1,1 tra proteine e lipidi in grammi). Però c'è un grosso limite a queste suddivisioni: l'individualità. Se per lavoro non fai pranzo devi necessariamente mangiare di più a colazione, il pranzo diventa quasi come uno spuntino, se devi dimagrire è meglio limitare i carboidrati a cena (limitare, non eliminare), se sei vegetariano devi necessariamente bilanciare legumi e cereali… insomma, mica facile rispondere!

  • Grezzo ha detto:

    Ciao, non so se stamattina hai letto Repubblica, ma c'è un articolo interessante su una moda del momento che a quanto dicono sia piuttosto pericolosa, la Nec, famigerata "dieta con il sondino". Chi la sostiene dice che l'esame impedenziometrico indica chiaramente che c'è una grossa perdita di massa grassa, ma a quanto pare non sono tutti d'accordo, perché c'è chi sostiene che in mancanza di zuccheri il corpo va a cercarseli attaccando la massa magra muscolare. Ulteriore sospetto di inefficacia e pericolosità la solita affermazione "la comunità scientifica mi ostacola perché con il mio metodo perderebbero lavoro dietologi…" eccetera eccetera. Cosa ne pensi?

  • Non l'ho letta ma conosco la NEC.
    Con un sondino ci si alimenta (per settimane) con nutrienti semplici (principalmente proteine) in modo da dare all'organismo la possibilità di calare di peso senza intaccare la massa magra. Esistono diete proteiche che usano più o meno lo stesso principio, aumentando l'assimilazione di proteine si fa in modo che gli aminoacidi dell'alimentazione siano largamente sufficienti alla gluconeogenesi (in carenza di carboidrati è il nostro stesso corpo che li fabbrica) e quindi si evita di andarli a prelevare dal muscolo, che comunque non perde massa. L'energia in questo caso è maggiormente data dal grasso che viene bruciato, creando corpi chetonici e eliminando in poco tempo anche la sensazione di fame.

    In linea di principio funziona, è uno strumento per dimagrire eccellente e in un paio di settimane si perdono anche più di 6 kg di massa grassa. Il problema grave è che questa procedura è invasiva (quindi va effettuata sotto controllo medico) e dovrebbe essere attuata solo sui grandi obesi, quelli con un BMI oltre 40 che devono perdere peso rapidamente. Non insegna nulla, non dà indicazione su una corretta alimentazione, risolve un problema in maniera assolutamente momentanea se la persona non è seguita successivamente al trattamento, inoltre non posso escludere, comunque, una possibile perdita muscolare e una certa alterazione dell'umore (senza zuccheri si vive male).

    Dà una risposta momentanea al problema, ma non risolve né le cause (abitudini sbagliate, scarsa cultura alimentare) né i possibili effetti in futuro, perché i chili si riprendono.

  • Anonimo ha detto:

    Non riesco a capire una cosa…Allora dopo aver letto l'articolo da quello ke ho potuto capire è ke più si mangia e più si dimagrisce..ma io nn riesco a capire cioè ki mangia di meno ingrassa ki mangia di più no?? Ad esempio io mangio 3 volte al giorno e sbaglio? no xkè sono un pò a dieta e quindi nn mangio molto mangia solo a colazione pranzo e cena ma dopo aver letto questo articolo mi sono confusa xkè io mangio di meno x dimagrire e poi leggo ke bisogna mangiare di più e spesso x nn ingrassare..nn ho capito me lo spiegate???
    Stella

  • @Stella: il fatto è che se si mangiano, che so, 1500 kcal di cibo in tre pasti è diverso dal mangiarle in 5 pasti. Mangiare più volte al giorno fa digerire più volte al giorno, ogni digestione consuma energia, quindi alza il metabolismo. Mangiare poco (ed equilibrato, mi raccomando) per dimagrire va bene, ma mangiare poche volte saltando i pasti va meno bene perché si accumula fame (che dovrà essere saziata nel pasto successivo) e si consuma di meno perché si digerisce di meno. Qualche piccolo spuntino a metà mattina e metà pomeriggio non può fare che bene. Ovviamente non è come andare a correre tutti i giorni, ma qualcosa in più l'aggiunge.

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