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Diete e alimentazione

Grasso superfluo?

E’ una lotta continua, decine di diete diverse tutte con lo stesso obbiettivo: dimagrire. Il grasso superfluo è il nemico da combattere, è l’ossessione di molte persone e uno dei più diffusi motivi di malattia (l’obesità porta a cardiopatie, diabete, scompensi metabolici, ipertensione…). Tutti sappiamo quanto l’eccesso di tessuto adiposo possa essere dannoso, ma nella maggior parte dei casi il problema principale è estetico. Moltissime persone passano di dieta in dieta perché l’accumulo di grasso è antiestetico, fino ad arrivare a casi in cui si sviluppa un disturbo del comportamento alimentare dove il nemico da combattere è sempre lui: il chilo di troppo, che rimarrà sempre, anche perdendone altri 10 (ovviamente in questi casi la situazione è molto più complicata del semplice voler perdere peso). Ma perché si accumula grasso? C’è una ragione per la quale il nostro corpo si incaponisce nel voler accumulare tessuto adiposo?

Il grasso corporeo è prima di tutto una riserva di energia. L’accumulo sottocutaneo e addominale è dovuto al fatto che ci siamo evoluti per sopravvivere in stati di carestia: un milione di anni fa, gli ominidi (Homo sapiens è venuto molto più tardi) dovevano sopravvivere senza la comodità dei supermercati e i periodi di carestia erano comuni. La stessa cosa succede anche a mammiferi più antichi: i ratti, se alimentati in sovrabbondanza, accumulano tessuto adiposo. Questo perché la selezione naturale ha sempre favorito le caratteristiche che permettessero la sopravvivenza in qualunque condizione, ed è ovvio che un animale capace di mettere da parte riserve di energie sopravvive meglio e si riprodurrà di più, in ambienti avversi, rispetto ad uno incapace di farlo, così l’accumulo di grasso è paradossalmente stato favorito dall’evoluzione.

Ma ci sono altre importanti funzioni svolte dal grasso.
I segnali nervosi viaggiano quasi istantaneamente dal cervello al resto del corpo e viceversa, questo è reso possibile dalla mielina, una struttura che abbastanza grossolanamente può essere descritta come un manicotto di grasso che avvolge le fibre nervose. La mancanza di mielina impedisce i movimenti, come testimoniato da malattie come la Sclerosi Multipla, che appunto la distrugge.
A livello cellulare il principale utilizzo del grasso è per le membrane cellulari, che sono le strutture che separano l’interno della cellula dall’esterno, regolandone la comunicazione con le altre cellule e il passaggio di sostane nutritive.
Come già detto poi, il grasso ha funzione energetica, funzionando da riserva molto potente nei casi in cui il principale combustibile del corpo, lo zucchero, non sia abbondante.
E’ da segnalare poi che alcuni tipi di grasso sono implicati nella sintesi di molecole estremamente importanti del nostro corpo: gli ormoni steroidei ad esempio derivano dal colesterolo, anche alcune molecole infiammatorie come prostaglandine, leucotrieni e trombossani, che a seconda del grasso da cui provengono possono avere effetti più forti o più blandi (ad esempio gli acidi grassi omega-3 sono precursori di molecole infiammatorie più blande, mentre l’acido arachidonico, un omega-6, è precursore di molecole più attive).
I grassi corporei poi fanno parte della bile, un liquido prodotto dal fegato indispensabile per l’assimilazione dei grassi alimentari e delle vitamine liposolubili (A, D, K, E).

Una certa percentuale di grasso nel corpo non solo è fisiologica ma anche consigliabile. E’ difficile dare dei valori esatti perché essi variano soprattutto con l’età e con l’attività fisica (ad esempio: in un uomo sedentario il valore è tra 10 e 18%, ma in un body builder è il 5% circa), l’importante però è che si riesca a riconoscere il ruolo importante del grasso nel nostro corpo e ad evitare semplicemente l’accumulo, senza ossessioni malsane tanto dannose per la salute quanto l’eccesso di grasso.

Brescia, 23 gennaio 2011
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

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