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Da qualche tempo si discute di scienza in Italia. O meglio, lo spettacolo al quale assistiamo è dato dalle riviste più rinomate del mondo impegnate nel diffondere l’assurdità delle posizioni del nostro paese e, dall’altra parte, il popolo italiano che è teleguidato da programmi che di scientifico non hanno nulla e che spinge i nostri politici a decisioni sbagliate ma popolari.

La rilevanza mediatica delle varie terapie alternative (se volete approfondirle non avete che da andare su MedBunker) è estremamente forte, ma in campo prettamente alimentare la quantità di bufale è tale che non è possibile ignorarla. È sconfortante vedere che ci sono persone incapaci di riconoscere la realtà nemmeno se gli viene spiegata per filo e per segno, dettagliatamente e con la massima correttezza e precisione, è ancora più sconfortante quando chi propugna “verità alternative” sono colleghi, che si presume abbiano il mio stesso background culturale e quindi la mia stessa capacità di distinguere tra una leggenda metropolitana e una verità scientifica, o almeno che abbiano gli stessi strumenti che ho io di andare ad indagare, in caso di dubbio.

Vedo persone titolate che diffondono dicerie sull’aspartame, per alcuni è tossico, per altri cancerogeno, per altri ancora è un modo in cui il Nuovo Ordine Mondiale vuole ridurre la popolazione al minimo così da essere più facilmente assoggettabile. Le multinazionali sono sempre il cattivo, non importa per quale motivo, è la stessa definizione di un’azienda che produce in più stati ad essere una caratteristica malvagia.
Ho colleghi che vogliono “stilare una classifica degli alimenti ordinati per potere acidificante e basificante”, qualunque cosa voglia dire questa cosa: la dieta alcalina è una bufala, e sono pronto a dimostrarlo con ricerche serie e inoppugnabili.
Alcuni miei colleghi sconsigliano il latte e i formaggi ad ogni paziente ma poi danno lo yogurt.
Senza contare i fanatici del crudismo o del fruttarianesimo, derivazioni più restrittive del veganismo, presenti sia tra le persone comuni che tra i professionisti (o sedicenti tali).
La dieta del gruppo sanguigno. Ditemi come diavolo si fa, avendo basi solide di biochimica, fisiologia, genetica e patologia a dare retta a questa fesseria invereconda.

Come se non bastasse, in mezzo ci si mettono pure i naturopati con le loro teorie, i venditori di integratori che si spacciano per nutrizionisti, le barrette che ti tolgono il grasso di notte e i soldi di giorno, gli omini appostati all’uscita della metropolitana (Milano, linea verde, li ho visti) pronti a farti un’impedenziometria con uno strumento talmente inutile da rappresentare un costoso giocattolo e venderti di conseguenza i loro prodotti dietetici, le merendine con “grassi di origine vegetale” e “grassi trans-esterificati” in etichetta che poi vengono pubblicizzate “come le faceva la nonna”. Mia nonna non ha mai comprato dei grassi trans-esterificati per metterli nelle torte. Probabilmente potrei continuare all’infinito.

Il punto è questo: la situazione attuale, data da una facilitazione delle comunicazioni straordinaria, è impregnata di stupidaggini, non è facile separare il grano dal loglio. Personalmente mi impegno e mi impegnerò in futuro per diffondere una informazione corretta, con La Scuola di Ancel io e altri colleghi stiamo lavorando per aumentare il più possibile il pubblico della corretta informazione, con le nostre attività faccia a faccia con i pazienti cerchiamo sempre di dare il meglio delle nostre conoscenze. L’obiettivo è quello di informare, perché solo chi è informato riesce a non cascare nelle trappole che girano e che, a volte, fanno solo danni.

Brescia, 18 aprile 2013
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

3 Comments

  • Anonimo ha detto:

    Concordo in pieno con le tue riflessioni, soprattutto in questo momento storico-sociale è di cruciale importanza contribuire a costruire una più profonda cultura scientifica a tutti i livelli della società.

    Approfitto dell'occasione per porti un quesito: come mai quando si parla di valori nutrizionali di determinate bibite si specifica spesso che l'apporto calorico aumenta con l'aggiunta di ghiaccio? Si tratta della più classica delle bufale, oppure ha a che fare in qualche modo con la chimica dell'assorbimento delle sostanze nutritive? In tal caso potresti spiegare come?

    Ciao e grazie

  • Sinceramente non ne so nulla e mi sembra improbabile: il ghiaccio diluisce, quindi nell'unità di bevanda (100 ml) se aumento il volume i nutrienti si diluiscono. Puoi citarmi un'etichetta dove compare?

  • Anonimo ha detto:

    Non l'ho letto su nessuna etichetta, ma ricordo di averlo visto da qualche parte, anche se non saprei dire se fosse un sito, una rivista o altro ancora.
    Se non ricordo male si riferiva alle calorie delle bevande gassate e/o zuccherate, che sarebbero aumentate con l'aggiunta di ghiaccio. Anche a me pareva assolutamente improbabile, dato che in quanto acqua il ghiaccio non avrebbe dovuto aggiungere nulla all'apporto calorico complessivo. Ragionandoci un po' avevo pensato che forse l'effetto poteva essere dovuto semplicemente all'abbassamento della temperatura prodotto dalla presenza del ghiaccio, che magari in qualche modo influiva con l'assorbimento delle sostanze nutritive (ovvero soprattutto sugli zuccheri) contenute nella bevanda. Ma chiaramente non ho i mezzi per poter comprendere eventualmente come, e così ho provato a chiederti. Ma può darsi semplicemente che abbia preso un abbaglio, o che mi sia imbattuto in informazioni scorrette.
    Se dovessi ritrovare la fonte ti contatterò nuovamente.
    Grazie della risposta.

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