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Diete e alimentazione

Devo andare dal medico?

Come biologo nutrizionista mi trovo spesso a rispondere alla domanda “devo andare dal medico prima di venire da lei?”. La risposta che do è sempre “sì, sarebbe preferibile fare un controllo medico”. In un momento storico in cui le diete si scaricano gratuitamente online, si trovano su tutte le riviste, si possono comprare in erboristeria beveroni e preparati proteici, perché mai deve essere così complicato farsi fare una dieta dal nutrizionista? La risposta è molto semplice: ne va della propria salute.

Come ho già scritto più volte, quello che mangiamo determina il nostro stato di salute, esagerare con i cibi grassi o gli zuccheri porta obesità, valori ematici fuori scala, sindromi metaboliche e altre complicazioni fisiche e psicologiche; ma anche mangiare troppo poco porta a problemi seri, così come iniziare una dieta di moda senza avere alcuna cognizione del proprio stato di salute può essere un problema. Allo stesso modo, il nostro stato di salute determina quale sia la nostra necessità in ambito alimentare.
Come biologo non ho né le conoscenze tecniche né la possibilità legale di diagnosticare alcuno stato patologico, questo compito spetta solo al medico, ma per la formulazione di una dieta specifica per una persona mi è indispensabile conoscerne lo stato fisico. La mia valutazione è basata su diversi parametri: le analisi cliniche sono importantissime per svelare eccessi o carenze, le misurazioni antropometriche con il centimetro, la bilancia, l’impedenziometro e qualunque altro strumento sono fondamentali per conoscere le necessità dell’organismo riguardanti il carico energetico della dieta e le risposte nel tempo del paziente. Però un parametro fondamentale è la conoscenza delle patologie del paziente. Non esiste una dieta standard per tutti, c’è chi ha il diabete, chi la gotta, chi la celiachia, ci sono le persone con problemi circolatori, chi ha difficoltà a masticare… ci sono mille possibilità ed è il medico che deve prendere in carico la persona, diagnosticare la patologia e curarla per il suo stato patologico. Il biologo nutrizionista si inserisce in questo contesto costruendo la dieta più adatta per le condizioni fisiopatologiche del paziente, che ripeto, non sta a lui valutare, ma che deve conoscere.

All’inizio dicevo che ne va della propria salute: se la dieta è sbagliata, se si dà il latte a chi è intollerante al lattosio ad esempio, si causano danni sia immediati (per le ovvie conseguenze sull’intestino) sia a lungo termine (non riconoscendo la patologia si arriva al malassorbimento e quindi alla malnutrizione). Più le informazioni che porterete al vostro nutrizionista di fiducia saranno dettagliate e certificate da medici, più la dieta sarà sana ed efficace.

Brescia, 12 maggio 2012
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

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