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Diete e alimentazione

La porzione ideale

L’ho scritto un’infinità di volte: si può mangiare qualunque cosa, l’importante è non esagerare. Ma cosa vuol dire esagerare? Mangiare due fritti alla settimana è troppo? Un piatto di pasta da due etti e mezzo può essere considerato un’esagerazione? La realtà è che io non ho idea di quale sia la porzione ideale universale. In effetti, non esiste una quantità standard di cibo che vada bene per chiunque: i cosiddetti LARN (Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) sono i livelli di nutrienti che una persona dovrebbe assumere nell’arco della giornata, i valori dei macronutrienti (proteine, lipidi e zuccheri) sono una media del fabbisogno della popolazione, mentre i valori dei micronutrienti (minerali e vitamine) sono la quantità che soddisfa il fabbisogno della stragrande maggioranza delle persone.

Questo modo di stilare la tabella dei LARN è il più corretto: assumendo una media dei macronutrienti, quelli che apportano energia, si avrà un’assunzione media e quindi in teoria si dovrebbe mantenere il peso corporeo ed essere abbastanza nutriti da poter affrontare la giornata senza problemi; assumendo la quantità suggerita di un dato minerale, visto che quella quantità copre il fabbisogno di quasi tutta la popolazione, quasi sicuramente si evita una carenza. Il problema però è che nessuno di noi è “una media” della popolazione: il nostro fabbisogno di zuccheri potrebbe essere superiore o inferiore a quello che dicono le tabelle per una persona della nostra età e del nostro peso, per colpa di mille fattori diversi; allo stesso modo potremmo avere bisogno di meno calcio di quello suggerito dalle tabelle, o di più ferro, o di più vitamina C. Ne consegue che la combinazione di macronutrienti e micronutrienti ideale, la porzione ideale, può esistere per la popolazione, ma l’individuo singolo deve necessariamente fare i conti con la propria condizione fisiopatologica, variando di conseguenza gli introiti.

Quanti fritti potete mangiare? Non ne ho la più pallida idea! Qui su questo blog posso solo dire quali siano le indicazioni generali per una popolazione e tenermi stretto (un piatto di fritti al mese) o un po’ più permissivo (uno a settimana) escludendo l’abitudine (uno o più al giorno). Il mio lavoro consiste in buona parte in questo: dire alla persona come regolare la propria alimentazione basandomi sul suo stato fisiopatologico (che ovviamente non valuto, lo fa il medico), avendo presente i LARN ma allo stesso tempo regolando gli introiti a livello personale.

Non si vive di soli nutrienti, alimentarsi è molto più che nutrirsi, ma è indubbio che questo aspetto sia fondamentale per la nostra salute e, come detto sopra, va regolato persona per persona.

Brescia, 16 giugno 2011
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

4 Comments

  • Giuseppe ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  • Giuseppe ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  • Giuseppe ha detto:

    Come sempre un ottimo post.

    Riguardo l'aspetto salutistico aggiungerei che con la giusta quantità giornaliera di attività fisica, tutti questi interrogativi, quanto o cosa mangiare, iniziano ad essere risolti con naturalezza dai nostri stessi sensi.

    Ciao

  • Grezzo ha detto:

    Probabile Giuseppe, ma l'attività fisica cambia anche i nutrienti e le porzioni che servono alla persona, necessariamente chi fa sforzi ha più bisogno di energie e minerali, che vengono persi durante la corsa. Poi ci sono i casi come te, che devi stare attento a mille altri parametri.

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