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Diete e alimentazione

Il caffè: piacere e salute, ma con moderazione!

Dopo un buon pasto, soprattutto se consumato in compagnia, il caffè è per molti una prassi. Tra chi lo preferisce decaffeinato, chi forte, chi non riesce a dormire senza prenderlo dopo cena (sì, esistono anche queste persone), questa bevanda è ormai diventata per molti fulcro di convivialità e rilassatezza, nonostante la caffeina, perché è associato soprattutto ai momenti di relax. Recentemente è stato pubblicato un lavoro dell’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, in cui si spiega come mai il caffè potrebbe essere un buon aiuto nei casi di diabete per il controllo della glicemia.

Nel caffè sono presenti numerose molecole attive, la caffeina è la più conosciuta e con gli effetti più noti (semplificando si può dire che è un eccitante), ma il caffè non è solo caffeina. Le molecole riguardanti questo studio sono state i fenoli, composti chimici di origine vegetale più che altro conosciuti per i loro effetti antiossidanti. In questo caso, secondo la ricerca, alcuni fenoli contenuti nel caffè potrebbero interagire con la digestione e l’assimilazione dei carboidrati, di fatto abbassando la glicemia dopo un pasto. Sembrerebbe quindi, da questo punto di vista, che il caffè possa giovare alla salute di molti, aiutando a gestire un problema non da poco come quello del controllo della glicemia nei diabetici. Però c’è il rovescio della medaglia.

Come detto poco fa, il caffè non è solo caffeina. In questa bevanda ci sono anche sostanze dannose (la caffeina stessa non è che sia così salutare), queste sono i cosiddetti tannini che sono capaci di interagire con le proteine e con i minerali: tra le proteine troviamo gli enzimi digestivi, tra i minerali troviamo calcio e ferro. Che vuol dire tutto questo? Molto semplice: il caffè rallenta (o ostacola) la digestione e impedisce l’assimilazione di alcuni minerali fondamentali come calcio e ferro dai cibi (quanti mettono il caffè nel latte? Quanto calcio del latte viene perso per questo?). Nei casi di difficoltà digestive o durante il ciclo mestruale quindi non dovrebbe essere assunto. Le linee guida indicano un massimo di 5 tazzine al giorno, come assunzione raccomandata. Personalmente credo che anche 3 siano molte, relegherei il caffè ad alcuni momenti particolari e non raccomanderei l’assunzione giornaliera di questa bevanda.

In conclusione, il caffè è un piacere e può essere visto in chiave salutistica, ma l’eccesso (ed è facile eccedere) è controindicato perché offre più danni che benefici.

Brescia, 11 novembre 2010
Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia, Leno e Toscolano Maderno

6 Comments

  • Giuseppe ha detto:

    Anche questa volta hai fatto centro. Da qualche tempo volevo proprio una conferma sul caffè.
    Da diversi mesi nel latte utilizzo il cacao amaro, come consideri questa alternativa.
    Ciao

  • Il cacao contiene fitati, ossalati e caffeina, quindi è un prodotto piuttosto simile al caffè da questo punto di vista. Anch'esso può portare a malassorbimento dei minerali (calcio soprattutto) del latte, come per il caffè però vale il discorso quantità. A differenza del caffè però abbiamo un maggior apporto calorico, quindi risulta migliore dal punto di vista energetico. Inoltre esistono molti studi sulle proprietà benefiche del cacao (in parte annullate dal latte, però) che si riferiscono agli antiossidanti che contiene, che migliorano condizione di cuore e arterie. E poi ovviamente fa bene all'umore.

    Come per il caffè quindi, ci vuole moderazione, ma è un alimento un po' migliore rispetto al caffè per la quantità di effetti benefici che apporta.

  • Giuseppe ha detto:

    Risposta soddisfacente.
    Purtroppo rifiuto il latte bianco.
    Ne deduco, dalle spiegazioni sul caffè e sul cacao, che lo trasformo in un alimento poco valido.

  • Alcuni miei colleghi direbbero che il latte è comunque un alimento poco valido, ma io non sono che parzialmente d'accordo con loro (si riferiscono alle difficoltà di digestione di molti, al contenuto di grassi animali e alla "poca naturalità" del latte assunto in età adulta), non me la sento di demonizzarlo. E' indubbio però che aggiungendo qualcosa (cacao o caffè) al latte si riducano gli elementi benefici del latte stesso (calcio, vitamine…). Sono però d'accordo con i miei colleghi di cui parlavo prima nel dire che il latte non è assolutamente indispensabile, e se si vuole usarlo col caffè per fare colazione ma si vuole assumere una giusta quantità di minerali e vitamine, per fortuna esistono alternative a cui rivolgerci durante la giornata con il resto della dieta.

  • Admin ha detto:

    Vero. Io ne prendo in media 3 al giorno. Qui al sud, purtroppo o per fortuna, il caffè preso in compagnia è una sorta di rituale, una tradizione (solida soprattutto in Campania) che non ci ha mai abbandonato.
    E' un atto di gentilezza offrire il caffè ad un nostro caro conoscente, che sia all'università, per strada o a casa.

  • Grezzo ha detto:

    Io rientro nelle 5 tazzine, a volte le supero, altre meno, ma la caffeina mi serve anche per lo sport, e la assumo solo tramite il caffè, non mi andrebbe di assumerla in altre forme.

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